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Europa, sei step per diventare grande. Il commento di Giubilei

Migrazioni, unanimità, politica estera e alleanze. L’Ue pensa al suo futuro con una conferenza di cui l’Italia è protagonista. Ecco sei tappe per pensare in grande. Il commento di Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella

Non c’è solo la partita del recovery fund a tenere banco in questi mesi in Europa. La Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta un importante appuntamento di cui in Italia si parla ancora troppo poco.

Si tratta di un’iniziativa istituita dall’Unione europea per discutere le iniziative e i progetti da portare avanti nei prossimi anni e che terminerà nella primavera 2022 in cui tutti i cittadini possono avanzare, attraverso la piattaforma dedicata, idee e proposte. I temi affrontati dalla Conferenza sono numerosi e rappresentano sfide epocali: dalla salute all’immigrazione, dall’ambiente al lavoro, passando per i giovani e la cultura.

Il governo italiano, attraverso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Esteri, ha istituito un comitato scientifico costituito da circa 30 membri che ha il compito di discutere le proposte avanzate dai cittadini e di sottoporre idee per la partecipazione italiana. Presieduto dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci e da Emanuela Severino, il comitato scientifico si articola in vari gruppi di lavoro tra cui quello dedicato alla politica estera che è coordinato da Marta Dassù.

In seno a questo gruppo sono state individuate sei priorità per l’Italia e l’Ue a partire dai rapporti con l’area dei Balcani e nel Mediterraneo. La centralità del nostro paese nelle relazioni con le nazioni balcaniche, gli storici legami con l’Albania, gli interessi economici in Serbia, sono la testimonianza della necessità di una maggiore integrazione di quest’area con l’Ue. La possibile adesione di Albania e Macedonia del Nord va proprio in questa direzione e rappresenta una buona notizia per l’Italia.

In ambito di politica estera sono state individuate sei priorità da perseguire con il gruppo di lavoro che possono rappresentare una direzione per l’Italia e l’Europa nei prossimi anni:

1) Capire il collocamento dell’Unione Europea nel mondo: dove si deve collocare l’Ue e che tipo di potenza deve essere, per lungo tempo è stata un gigante economico e un nano politico.

2) Individuare gli obiettivi prioritari, serve un’Ue capace di muoversi nel mondo con accordi multilaterali e attraverso la gestione delle crisi, occorre avere una credibilità nei confronti dei paesi vicini come emerso nel caso dell’Afghanistan

3) Serve un sistema decisionale condiviso scegliendo obiettivi comuni in politica estera

4) Occorre avviare una riflessione su come utilizzare gli strumenti oggi a disposizione dell’Unione europea che non sono sfruttati al meglio
5) Il tema della difesa comune è un argomento che andrà affrontato nei prossimi anni a partire dall’autonomia strategica europea

6) Una delle più grandi sfide per l’Ue sono le politiche migratorie e come poterle affrontare da una prospettiva europea.

L’evento della Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta perciò un’importante occasione per i cittadini italiani di far sentire la propria voce con l’obiettivo di creare un’Unione europea più vicina alle persone e in grado di dare risposte a tanti temi in cui negli ultimi anni non è riuscita ad avere un ruolo da protagonista anche nello scacchiere internazionale.

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