Cosa dovrebbe fare il nuovo sindaco di Roma nei primi cento giorni di mandato per poter governare la Capitale? Ecco una sintetica to do list delle cose da fare su dieci punti prioritari per far ripartire la macchina capitolina coerentemente con gli obiettivi che entrambi i candidati al ballottaggio hanno espresso
Se il punto, largamente condiviso, è questo, cosa dovrebbe fare il nuovo sindaco nei primi cento giorni di mandato per poter perseguire tali obiettivi? Proviamo a dare noi dei suggerimenti, una sintetica to do list delle cose da fare su dieci punti prioritari per far ripartire la macchina capitolina coerentemente con gli obiettivi che entrambi i candidati hanno espresso.
- Riorganizzazre gli uffici comunali e in particolare il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica rafforzandolo ma soprattutto completando la digitalizzazione delle procedure a partire dall’archivio tecnico attualmente disperso in varie sedi, addirittura fuori Roma, tra Pomezia e Nepi.
- Costituire un ufficio speciale dì management urbano preposto alla manutenzione e riqualificazione della città pubblica, strade, giardini, parchi.
- Fare una sorta di check up all’urbanistica romana (a oltre 13 anni dall’approvazione del nuovo Piano Regolatore) e apporre poche ma significative modifiche alle norme tecniche del Piano rendendole più attuali e coerenti con le politiche di recupero e rigenerazione finalizzate e al contenimento del consumo di suolo.
- Redigere, dopo l’indispensabile attività di consultazione e confronto con la città, una Piano Strategico di Rigenerazione Urbana, in coerenza con la legislazione regionale, perseguendo l’obiettivo di ricostruire il prestigio internazionale di grande capitale europea che Roma ha perso da anni.
- Individuare i progetti strategici su cui far atterrare i fondi del PNRR e dei Grandi eventi, a iniziare da Giubileo del ‘25, sviluppando pochi ma significativi “progetti bandiera”, da realizzare in Partenariato Pubblico Privato, iniziative importanti per la città ma di rango internazionale, di alto livello culturale, in grado di attirare gli investitori internazionali.
- Promuovere e sviluppare la riqualificazione delle periferie anche attraverso un nuovo e moderno piano strategico per dare “nuove case ai romani”, sia di edilizia sociale che di social housing, a canone agevolato o a riscatto.
- Creare una Agenzia Urbanistica trasformando la società municipalizzata Risorse per Roma (eliminando le attività di progettazione in house e liberalizzando il mercato della progettazione a favore delle professioni) e riorganizzarla per promuovere, sviluppare e accompagnare, anche a favore degli investitori privati, i progetti strategici anche con forme di PPP e project financing.
- Rilanciare un programma di opere pubbliche di livello metropolitano, a partire dalle infrastrutture per la viabilità e il trasporto urbano, favorendo la loro realizzazione con il project financing.
- Ridurre drasticamente l’entità degli oneri urbanistici, che ora raggiungono percentuali del tutto irragionevoli, in modo da favorire lo sviluppo degli interventi di rigenerazione urbana.
- Promuovere un piano di urban beautification, elevando la qualità e la bellezza di Roma, sia del patrimonio architettonico, che degli spazi pubblici e del verde, e riorganizzare in modo più efficace ed efficiente gli strumenti di controllo di qualità dei nuovo progetti urbani (Carta della qualità, CoQUE, Sovrintendenza capitolina).