“Ho passato tutta la mia vita a combattere l’establishment. Abbiamo bisogno di outsider, combattenti, non dei soliti politici noiosi in blazer blu, moderati e pronti al compromesso”. L’imperdibile e inquietante video di Michele Fiore, repubblicana candidata alla carica di governatore del Nevada, ammiratrice di Trump e appassionata di armi
Da Brooklyn a Lasa Vegas con furore. È quello che si potrebbe dire della consigliera comunale della città dei casinò Michele Fiore che per candidarsi a governatore dello Stato del Nevada ha lanciato un impetuoso video con tanto di spari finali.
My name is Michele Fiore. I’m running for Governor of Nevada. We don’t need more weak, compromise, blue blazer Republican politicians. That isn’t me and never will be. I will never stop fighting. Join the fight: https://t.co/k9QWQjPn6v pic.twitter.com/JuKbwZeXCg
— Councilwoman Michele Fiore (@VoteFiore) October 19, 2021
Michele Fiore, italo-americana nata a New York ma trapiantata a Las Vegas, repubblicana e con una simpatia smodata per Donald Trump, che ha definito come uno dei migliori presidenti che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, già da qualche anno fa parlare di sé.
Sebbene su alcuni argomenti abbia idee diverse dal partito che rappresenta, si veda il voto a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e quello a favore della legalizzazione della marjuana medica, su alcuni punti si direbbe completamente in linea con i repubblicani più tradizionalisti, ad esempio sulle armi. Nel 2015 durante l’incandescente dibattito sulla facilità di reperire armi negli States a causa della strage di San Bernardino, Fiore inviò gli auguri di Natale ai suoi elettori con tutta la famiglia ritratta con pistole in mano, nipotino di 5 anni compreso.
Già parlamentare dell’assemblea dello Stato del Nevada, oggi Michele Fiore annuncia la sua candidatura a governatrice con un video a dir poco esplosivo: davanti a un pick-up con l’adesivo “Trump 2024 – Take America Back” sgomma nel deserto e racconta il suo piano elettorale sparando con la sua pistola a tre bottiglie di birra etichettate così: “obbligo vaccinale”, “teoria della razza” e “frodi elettorali”.
Tutto ovviamente sulla scia dei dibattiti che hanno infiammato il Nevada: sul razzismo, sull’obbligo vaccinale per i dipendenti statali, e sulle frodi elettorali, chiaro riferimento alle ultime presidenziali.
“Ho passato tutta la mia vita a combattere l’establishment”, dice la candidata nel video-promozionale, che ha già ottenuto dal 19 ottobre più di 2 milioni e mezzo di visualizzazioni solo su Twitter. “Il Washington Post mi ha chiamato ‘una pistolera da calendario’, Politico mi ha soprannominato ‘Lady Trump’. E a me non importa niente. Abbiamo bisogno di outsider, combattenti, non dei soliti politici in blazer blu, noiosi, moderati e pronti al compromesso”, afferma mentre sfascia un televisore in bianco e nero con l’immagine del collega repubblicano Mitt Romney.