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L’azienda italiana che vuole democratizzare l’uso dell’intelligenza artificiale

Sistem-Evo è una delle poche startup italiane che utilizzano l’intelligenza artificiale per aiutare le PMI e le micro-PMI. Durante la pandemia da Covid-19 hanno sviluppato un sistema di assistenza per i comuni italiani mentre di recente hanno ideato una tecnologia di intelligenza artificiale, su misura, per la nuova super car italiana Frangivento Sorpasso. Ne parliamo con il General Manager Stefano Mancuso

Sistem-Evo è una startup innovativa italiana che usa l’intelligenza artificiale per facilitare le attività di tutti i giorni. Propone applicazioni sulla delivery e l’e-commerce, e anche per la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di “democratizzare” l’accesso all’intelligenza artificiale e renderla utilizzabile in tutti i settori del mercato. Cosa li rende diversi rispetto alle grandi multinazionali statunitensi che usano da sempre l’intelligenza artificiale? Lo scopriamo insieme a Stefano Mancuso, General Manager di Sistem-Evo, a cui abbiamo posto alcune domande.

Sistem-Evo è una realtà nuova, giovane ed innovativa. Una Start-Up italiana che lavora nel mondo dell’intelligenza artificiale per aiutare le aziende italiane, piccole e medie. La mission, che si legge dal sito, è quella di “democratizzare” l’utilizzo dell’IA. In che senso volete democratizzare questo campo e come lavorate per raggiungere questo obiettivo?

Siamo una startup nata nel 2017 con l’obiettivo di fare business applicando l’intelligenza artificiale. Facendo prima un’analisi di quello che era lo scenario del mercato dell’intelligenza artificiale, e già nel 2017 era chiaro che l’intelligenza artificiale venisse utilizzata in ambito aziendale solo in quelle corporation o comunque aziende di grandi dimensioni che potessero permettersi determinati investimenti. Quindi, potendo sfruttare le peculiarità tecnologiche, abbiamo deciso di investire sullo sviluppo di “eeve”, una tecnologia che potesse portare i benefici dell’intelligenza artificiale alle società più piccole, quindi applicarla realmente alle PMI e micro-PMI che costituiscono il tessuto economico italiano. Per questo nasce il concetto di “democratizzazione” dell’intelligenza artificiale, per portarla a tutti, anche a fronte di un investimento di poche migliaia di euro, per sfruttare una tecnologia eccellente nelle peculiarità tecniche, ma sviluppata e declinata proprio per essere al servizio di tutti. Questa è la nostra mission.

Con la pandemia da Covid-19 avete visto un aumento delle persone interessate ai vostri servizi?

Sì, nel contesto pandemico quello che è successo è che molti più utenti rispetto a quelli previsti hanno iniziato ad approcciarsi a dei sistemi di comunicazione diversi, quindi a dei canali come le chat, i sistemi automatici di richiesta di informazioni o di acquisto, la gestione della delivery. Nel nostro, abbiamo visto un incremento di questo tipo di interazioni, un cambio di mercato che non era stato previsto, e per questo abbiamo anche anticipato l’uscita di eeve Delivery: un’assistente virtuale che consente di gestire gli ordini online per gli esercenti, i ristoranti e per chiunque abbia necessità di fare delivery di un bene senza dover avere una app o di un servizio dedicato, ma avendo un’assistente che è stato sviluppata per compiere questo tipo di compito.

La condizione pandemica ci ha dato la possibilità di sviluppare anche un servizio dedicato al contesto pandemico, che abbiamo chiamato eeve Emergency. Questo sistema lo abbiamo messo a disposizione gratuitamente ai comuni italiani che ne hanno fatto richiesta, per fornire le informazioni relative alla pandemia da Covid-19 a tutti i cittadini in maniera conversazionale in un momento in cui il paese era molto spaesato anche nel come richiedere informazioni. Ad esempio, lo scorso anno, una delle domande più frequenti che ci hanno posto gli utenti che usavano il sistema di eeve Emergency, era “posso andare a fare la spesa nel comune vicino.” Certamente questa domanda può sembrare banale, ma le persone, nonostante potesse trovare la risposta nelle Faq governative, avevano bisogno di sentire una voce e di avere una conversazione, e con il nostro sistema gli abbiamo fornito questo servizio.

Questo sistema di eeve Emergency è dunque un’assistente virtuale che usa l’intelligenza artificiale per aiutare i comuni. Come vi siete inseriti all’interno dell’organizzazione comunale? Avete trovato difficoltà? Avete fatto delle “prove” nel pordenonese, dove avete la sede, o vi siete aperti subito alle grandi città metropolitane?

In questo caso specifico abbiamo seguito la strategia di rendere gratuito il servizio, quindi di pubblicarlo, ad esempio, sul sito del governo che metteva a disposizione tutti i servizi digitali resi disponibili proprio durante la situazione pandemica. Questo è stato il primo approccio. L’altro è stato quello di sfruttare la nostra rete di vendita che è presente su tutto il territorio nazionale, e tramite relazioni personali ed istituzionali, abbiamo proposto ai Comune l’utilizzo di questo strumento gratuito. Questa è stata la modalità per entrare e far testare questa tecnologia nei comuni, che è capitato in un momento di criticità in cui quindi la possibilità di offrire risposte al cittadino veniva ad essere proprio una soluzione. Eeve Emergency è diventato quindi una declinazione per la pubblica amministrazione, una delle soluzioni che possono essere aperte alle pubbliche amministrazioni e che comprendiamo all’interno del cappello del più ampio progetto eeve Smart City.

Di fatto, noi avevamo già avviato una vendita del progetto eeve Smart City per la PA, che segue degli iter particolari, e nel nostro caso significava essere presenti sul Mepa, il portale ministeriale dove le PA possono acquistare direttamente i servizi come il nostro. Quello che abbiamo rilevato nella nostra esperienza di due anni, in cui abbiamo avuto degli approcci con la PA, è spesso la diffidenza, non tanto del vertice politico o del di chi è decisore, ma di chi, ad esempio, lavorando nel nell’ufficio Urp, si sente destabilizzato da una soluzione che non controlla. Spesso la difficoltà è di far comprendere che quel tipo di servizio, con l’intelligenza artificiale, è un servizio che libera gli operatori da una da una serie di incombenze fornendo una serie di risposte ai cittadini in minor tempo.

Nel mondo dell’intelligenza artificiale è difficile inserirsi, considerato che è monopolizzato dalle grandi aziende Tech statunitensi. Sistem-Evo invece è una realtà italiana, una startup nuova, con un servizio molto più piccolo, cosa vi rende diversi come azienda? E quale è la vostra visione di futuro rispetto all’intelligenza artificiale in Italia?

Quello che ci rende diversi dai grossi player internazionali che si occupano di intelligenza artificiale è principalmente il target. I grossi player hanno dei sistemi di intelligenza artificiale che spesso sono inseriti in dei ecosistemi molto più ampi, come i servizi cloud, che vengono utilizzati spesso dai system integrator per fare dei progetti molto complessi che hanno dei tempi che gestazione molto lunghi. Noi, che siamo partiti proprio da questo, quindi da un’analisi della condizione dello scenario di mercato, abbiamo voluto sviluppare una tecnologia “proprietaria” che non avesse necessità di tempi di gestazione così lunghi, con delle possibilità anche per le PMI e le micro-PMI. Siamo quindi riusciti a lavorare su un elemento differenziante rispetto al mercato a cui ci troviamo, lavorando su una tecnologia proprietaria nata sin dalla progettazione con questa finalità: cioè quella di voler essere utilizzabile direttamente al cliente finale. Nessun cliente ha bisogno, ad esempio, di un tecnico informatico per installare un nostro sistema, è tutto automatico, basta solo personalizzarlo, quindi inserire i contenuti (come fornire il testo e foto). Anche il futuro dell’intelligenza artificiale lo vediamo così, diretta ad uno scopo e progettata per una finalità.

Le persone poi sono spesso scettiche ad avere un sistema che funziona da solo senza il loro controllo.

Serve una nuova cultura su questo tipo di tecnologia, ma la cultura non intesa come teoria, ma proprio mettendo in pratica delle applicazioni che possono far comprendere che l’intelligenza artificiale quando la si applica dà soluzioni che migliorano la vita di tutti i giorni. Quando spieghiamo ad un esercente o ad un ristoratore che tramite un’assistente virtuale da installare sul sito web o sulla sua pagina Facebook, si può gestire la delivery degli ordini, a quell’esercente magari neanche parliamo di intelligenza artificiale, ma dell’applicazione di quell’intelligenza artificiale che risolve un problema. Bisognerà abituarsi a questo sistema, ma solo integrandolo nella nostra vita, potremo farlo.

Può fare un esempio di un’azienda in cui avete installato un vostro programma e in cosa consiste?

Abbiamo dei servizi che chiamiamo a “scaffale” in cui abbiamo fatto un investimento nel corso degli anni per arricchire l’intelligenza artificiale di contenuti e di concetti che possono essere di interesse a tutti i clienti delle aziende che si dotano della nostra tecnologia. In particolare, abbiamo sviluppato un prodotto estremamente semplificato che oggi ci consente nel giro di 2-3 ore di installare un’assistente sul proprio sito web senza doversi occupare della programmazione, quindi dall’inserimento dei concetti da identificare, semplicemente mettendo le proprie risposte. Queste sono applicazioni che abbiamo ideato per centinaia di piccoli esercenti dove la leva è l’applicazione che si fa dell’AI, che può essere quella di avere ad esempio un servizio di customer service che fornisca delle informazioni multilingua o di avere un servizio che consenta di prendere dei prodotti o dei servizi.

Abbiamo sviluppato però, anche dei progetti custom, più sartoriali, e per la nostra dimensione aziendale, riusciamo a gestirne al massimo 4-5 durante l’anno. Per citare un esempio, abbiamo installato la nostra intelligenza artificiale a bordo di un hybrid car, la Frangivento Sorpasso. All’interno della Sorpasso abbiamo appunto inserito due nostre tecnologie: quella di riconoscimento del linguaggio naturale e della tecnologia avatar. Queste due tecnologie co-esistono e consentono di creare un avatar personalizzato, che può essere installato sul dispositivo del proprietario dell’auto e proiettato sullo schermo tramite i classici meccanismi di mirroring, addirittura personalizzato con le proprie sembianze utilizzando un approccio fotorealistico. L’avatar non è come i sistemi di guida assistita che siamo abituati ad usare che riescono solo a darti qualche informazione base e innescare una chiamata telefonica, ma è un vero co-pilota che può anche darti informazioni sul veicolo, sulla tua esperienza e ricordarsi cosa è stato fatto in passato – come, ad esempio, ricordarsi che nel mese di gennaio sei andato nelle Dolomiti. Questo è dunque uno dei tanti progetti di applicazione dell’intelligenza artificiale eeve che abbiamo sviluppato in Sistem-Evo, un sistema sartoriale che ha unito due tecnologie per andare incontro alle esigenze di un solo cliente.

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