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Soft power fra i banchi (Usa). A Di Maio il premio AACUPI 2021

Studiare in Italia dall’estero si può, anche durante la pandemia. Il soft power si fa anche tra i banchi: la Farnesina ha messo in campo una serie di misure per facilitare l’interscambio con gli studenti stranieri. E l’associazione americana AACUPI premia il ministro Luigi Di Maio

Il “soft power” di un Paese non si forgia solo a suon di parate militari, missioni all’estero e grandi accordi commerciali. La capacità di “convincere gli altri a volere quello che vuoi tu” – questa la definizione apparsa nella prima e omonima opera del politologo di Harvard Joseph Nye – si costruisce anche e soprattutto fra i banchi di scuola. Gli scambi universitari, il programma europeo Erasmus sono uno strumento formidabile per proiettare l’immagine (buona) del Paese all’estero.

In Italia come nel resto del mondo la pandemia si è abbattuta sul via vai di studenti stranieri, fortunatamente con effetti limitati. Uno studio del 2020 pubblicato da Cimea (Centro Informazioni Mobilità Equivalenze Accademiche) in collaborazione con l’Università Europea di Roma dimostra che, nonostante il virus e le limitazioni agli spostamenti che ne sono conseguite, il flusso di stranieri che hanno deciso di studiare in Italia è proseguito con un trend stabile, in calo gli studenti della triennale, in aumento quelli iscritti a lauree magistrali.

È il caso degli studenti americani, che per l’Italia hanno una vera predilezione. Lo dicono i numeri: secondo una recente rilevazione di Statista.com il Belpaese è la seconda meta preferita dagli alunni dei college a stelle e strisce, preceduta dal Regno Unito e seguita dalla Spagna. Ancora una cifra: sono circa 165 le sedi di Università e college americani, australiani e canadesi presenti in Italia, con un personale docente e non docente che ammonta a 12.000 addetti.

Il trend tutto sommato stabile durante la pandemia non è frutto del caso. Il governo italiano, e in particolare la Farnesina guidata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha messo in campo delle misure che facilitano l’interscambio fra studenti.

Ecco perché l’AACUPI (Association of American College and University Programs in Italy), associazione che raggruppa le filiazioni delle Università e dei College americani in Italia, ha consegnato a Di Maio l’ “AACUPI Prize 2021″ per ” il suo impegno sulla condizione degli studenti stranieri in Italia”. Il titolare della Farnesina, si legge in una nota, “ha contribuito in maniera sostanziale alla semplificazione delle procedure sul soggiorno degli studenti delle filiazioni in Italia di università e istituti stranieri di livello universitari”.

Fra le misure-chiave che hanno incassato il plauso dell’associazione americana una in particolare ha cambiato le carte in tavola. Ovvero la decisione di esentare gli studenti americani del programma “Study Abroad” dal divieto di viaggio in Italia per turismo (divieto valido per tutti i Paesi extra-Ue). Il governo italiano ha infatti modificato il testo unico sull’immigrazione (art. 38 bis) inserendo la “dichiarazione di presenza allungata da 90 fino a 150 giorni per gli studenti delle filiazioni in Italia di università e istituti superiori di insegnamento a livello universitario”. D’ora in poi, qualora gli studenti stranieri decidano di fermarsi in Italia per più di tre mesi (e meno di sei), non dovranno più richiedere il permesso di soggiorno.



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