Le istituzioni democratiche non riescono a reggere il passo del cambiamento tecnologico e climatico. Sono lente e impacciate nel tutelare le nostre libertà. Rischiano di cedere la rappresentanza dei cittadini a poche corporazioni o a movimenti globali ideologici. Cosa possiamo fare per garantire innovazione, sostenibilità e la tutela dei nostri diritti? La riflessione di Pietro Paganini
Nel 21°secolo le istituzioni tradizionali rischiano di collassare se non saranno capaci di rispondere ai radicali cambiamenti che seguono l’evoluzione tecnologica e climatica, mediante regole di convivenza che tutelino i cittadini e allo stesso tempo promuovano innovazione e sostenibilità.
Si sta già verificando uno scontro tra le grandi corporazioni (che producono e commerciano tecnologia digitale, i movimenti globali come quelli per il clima, per l’eguaglianza di genere, etc.) e le istituzioni che dovrebbero rappresentare i cittadini. Si tratta della singolarità delle tecnologie esponenziali, il momento in cui governi e parlamenti non riescono a sostenere il passo del cambiamento imposto dall’evoluzione tecnologica e climatica.
Se le istituzioni non sapranno rispondere tempestivamente alle nuove condizioni in cui noi cittadini ci troviamo a convivere, rischiamo di cedere le decisioni che riguardano le nostre libertà alle scelte di corporazioni private o all’emotività di movimenti globali ideologici. Difficile ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze sociali e economiche.
Lo sviluppo tecnologico ha raggiunto una velocità tale da stravolgere il modo in cui viviamo e ci relazioniamo. Le istituzioni tradizionali che ci dovrebbero tutelare e rappresentare, quelle dello Stato Liberale moderno, faticano a seguire il passo dell’evoluzione tecnica, e delle conseguenze ad essa legate.
Le grandi, e poche, corporazioni globali sono ramificate in molti settori della nostra vita quotidiana. Offrono certamente opportunità unica e impensabili fino a poco tempo fa. Ma rischiano di essere una minaccia per le nostre libertà. Alcune grandi corporazioni investono in ricerca e sviluppo più di molti Governi (Amazon investe quanto l’Inghilterra). Apple ha una capitalizzazione superiore a una buona parte dei paesi occidentali.
Le istituzioni nazionali, pur connesse alla volontà dei cittadini, sono lente e non possono affrontare questioni che richiedono un intervento globale. Le istituzioni mondiali, non connesse alla volontà dei cittadini, sono troppo impacciate e legate agli interessi nazionali per fornire risposte adeguate.
La democrazia liberale che è il sistema politico che più di tutti ha favorito le nostre Libertà e alimentato l’incredibile prosperità dell’ultimo secolo, si fonda sul conflitto democratico che richiede tempo. Contrappone infatti, secondo il metodo sperimentale della scienza, idee opposte per trovare gradualmente risposte ai problemi. Come può questo metodo, che fino ad ora si è dimostrato robusto e efficace, affrontare e superare questa singolarità delle tecnologie esponenziali? La risposta non c’è ancora. Ma va trovata.
Discuterne, affidandosi sempre, al metodo sperimentale, senza cedere spazio a chi garantisce soluzioni immediate e semplici che però, sperimentalmente, limitano le nostre libertà.