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Gli obiettivi del movimento Verde è Popolare, nato ad Assisi

Verde è Popolare non è un nuovo partito, ma una grande lista elettorale, che si propone di accogliere quanti hanno sensibilità provenienti delle culture politiche popolare e ambientalista. Il racconto di Antonino Giannone dall’incontro ad Assisi

Ad Assisi è nato il movimento politico “Verde è Popolare” che ha l’obiettivo di avvicinare la cultura del popolarismo con la cultura ecologista dei Verdi e della Laudato Si’. I giovani cattolici e i laici Millennials possono approfondire e realizzare politicamente in Italia ciò che vorrebbero realizzare inseguendo in Svezia Greta Thunberg e in Uganda Vanessa Nakate. I Cattolici, i Millennials italiani possono diventare i protagonisti per un nuovo Centro che serve alla politica per riportare alle urne il 50% dei non votanti e per rivitalizzare la nostra democrazia.

L’Associazione fondata da Gianfranco Rotondi, Paola Balducci e Tommaso Marvasi ha fatto ad Assisi i suoi primi passi con un ambizioso programma e proponendo un modello originale di partecipazione.
Si è tenuta alla Domus Pacis di Assisi l’Assemblea dei 100 Fondatori provenienti da ogni Regione.
E’ stata la sindaca di Assisi Stefania Proietti a dare la chiave di lettura di questa iniziativa. Ingegnere e docente universitaria, Stefania Proietti ha una vasta ed autorevole esperienza nella tematica ambientale. Fa parte dell’IPCC (Intergovernmental Panel On Climate Change), è stata relatrice scientifica alle Conferenze dell’Onu sui cambiamenti climatici Cop 12, Cop15, Cop17, Cop18, Cop21, Cop22 e Cop23.
“L’ambiente è una sfida di sviluppo e di lavoro che deve tener conto delle diseguaglianze sociali e deve avere priorità assoluta nell’agenda dei governi” – ha affermato Proietti. “Verde è Popolare” è “un’associazione di cui condivido l’ispirazione che si rifà all’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’ – ha aggiunto la sindaca auspicando che l’ambientalismo moderno e fondato su solidi valori trovi la sua casa comune nella nuova associazione.
“Non si tratta di greenwashing” ha spiegato Gianfranco Rotondi,  ma di un profondo rinnovamento della politica nelle forme e nei contenuti, che vuol superare la doppia diaspora sia dei popolari che degli ambientalisti.
La concretezza nei programmi vuol essere la caratteristica di questo nuovo movimento che, secondo Rotondi, può rimettere in corsia di sorpasso la cultura politica cattolica aperta alla collaborazione con un ambientalismo moderno che non dice solo dei NO, ma si fa carico di risolvere i problemi anche quelli sociali che la transizione ecologica provocherà con la chiusura di diverse filiere produttive.
Il riferimento all’insegnamento della Chiesa in tema ambientale è stato ricordato dal teologo don Gianni Fusco al quale Verde è Popolare ha affidato l’inedito incarico di consigliere spirituale dell’associazione.
Ma un progetto politico non resiste se alla base non c’è una solida cultura di riferimento.
A tale riguardo Antonino Giannone ha illustrato la Mission Culturale dei 6 Pilastri del Comitato Scientifico, di cui e’ Presidente, nella Fondazione Democrazia Cristiana/Fiorentino Sullo, che così sintetizziamo:
1) Umanesimo integrale: al centro la persona e la sua dignità
2) Popolarismo e Personalismo – che hanno permesso all’Italia di diventare nel 1987 la 5^ Potenza industriale del mondo
3) Dottrina sociale della Chiesa con le Encicliche dei Pontefici
4) Ecologia integrale ed etica ecologica con la Laudato Si’
5) Costituzione della Repubblica
6) CEDU ( Carta Europea dei Diritti Umani)
Le azioni di sviluppo di questa cultura e attività prepolitica sono svolte da 89 Esperti distribuiti in 22 Aree tematiche.
Giannone ha precisato che il Comitato Scientifico potrà ulteriormente rafforzarsi con la presenza di altri Esperti ambientalisti e   potrà essere di supporto a Verde e’ Popolare per gli approfondimenti scientifici delle varie tematiche e per la Formazione dei giovani della nuova classe dirigente.
Verde è Popolare non è un nuovo partito, ma una grande lista elettorale, con un’iniziativa innovativa che si propone di accogliere quanti hanno sensibilità provenienti delle culture politiche popolare ed ambientalista, fuori da schemi ed ideologie.
Di novità “Verde è Popolare” ne ha annunciate parecchie, non ultima la sua struttura organizzativa definita di “democrazia partecipata” articolata in circoli che, attraverso una piattaforma informatica, davvero trasparente e non manipolabile, saranno artefici delle decisioni.
In questo modo non sarà una ristretta élite dirigente a comandare ma sarà assicurata una maturazione delle scelte dal basso. Scelte che hanno come riferimento un programma che declina la difesa dell’ambiente in una complessa politica economica e sociale centrata sul rinnovo del patrimonio edilizio e infrastrutturale, la riqualificazione ambientale, la riforestazione, l’istruzione, la formazione e l’equità sociale.
La crescita sostenibile è l’obiettivo principale e si possono assumere 800 mila nuovi lavoratori e ottenere un aumento di PIL del 3-4%. Puntare sui giovani in un Paese che invecchia è essenziale per Rotondi che propone il modello dei vent’anni. “A quella età bisogna trovare lavoro, mettere su casa e avere figli”.
Verde è Popolare pone al centro  della trasformazione sociale, economica e politica la persona con la sua dignità, i diritti e i doveri. Un’ottica che, in piena era digitale, riporta l’attenzione sui fini e non solo sui mezzi e i fini sono l’uomo e il creato, per salvare il quale occorre uno sforzo mondiale, come ha ricordato Tommaso Marvasi. L’impegno non può venire solo dai Paesi occidentali. La Cina, secondo Rotondi, non può godere della doppia rendita di posizione basata sul mancato rispetto dei diritti umani e sul disimpegno nella difesa ambientale.
Molti gli interventi degli associati che hanno aderito a “Verde è Popolare” insistendo molto sul coinvolgimento dei giovani, come ha detto Elena Ruo, e sul ruolo centrale delle donne, sottolineato da Anna La Rosa.
La strada per ” Verde è Popolare” è tracciata ha sottolineato Giuseppe Mazzei, direttore de La Discussione intervenuto come osservatore e giornalista; Assisi è di buon auspicio per questa novità politica che può fare bene alla situazione cristallizzata dei partiti.
Verde è Popolare vuole dare più speranze e concretezza ai giovani Millennials per il loro futuro così da non affidarlo soltanto al movimento ambientalista della giovane svedese Greta Thunberg. I giovani potrebbero gestire direttamente in casa, nel nostro Paese, un impegno per “servire la politica e non servirsi della politica” come diceva già 100 anni fa Don Luigi Sturzo, per un futuro migliore che appartiene a loro.
Assisi, ha concluso la sindaca Stefania Proietti, “è una città messaggio di valori profondi”.
Vedremo se a queste illuminanti premesse seguiranno azioni concrete e attrazione di larghi consensi verso questo movimento politico.


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