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Vi spiego l’abbraccio di Merkel e Macron. Parla Massimo Nava

“Può essere una sottolineatura che il rilancio europeo è passato dalle loro braccia e adesso rimane in quelle del presidente francese, e ovviamente di Draghi”, dice la firma del Corriere

Angela Merkel che si commuove, ringrazia e abbraccia Emmanuel Macron. È successo nel castello di Vougeot, vicino a Beaune, in Borgogna, durante il lungo tour di addio della cancelliera tedesca che dopo 16 anni alla guida della Germania lascia la politica.

“Grazie per avermi insegnato tanto”, dice il presidente francese. “Grazie per aver accettato questo giovane presidente impetuoso che voleva scuotere tutto, grazie per la pazienza e l’indulgenza nei miei confronti”, aggiunge. E la decora con la Gran Croce della Legion d’onore, il più importante riconoscimento francese. E le dona il documento che attesta la sua prima visita in Francia quando era viceportavoce di una delegazione della Ddr nel 1990, prima della riunificazione.

Il racconto di quei momenti arriva da Twitter, dal profilo del presidente Macron. E forse non è un caso.

“In questo momento tutti cercano un endorsement da parte di Merkel”, osserva con Formiche.net Massimo Nava, editorialista e corrispondente per il Corriere della Sera da Parigi e autore del volume “Angela Merkel. La donna che ha cambiato la storia”, edito da Rizzoli (qui su Formiche.net un estratto con l’intervista al presidente del Consiglio Mario Draghi). “Anche Olaf Scholz, probabile prossimo cancelliere, lo cerca. E si è presentato al G20 di Roma con Merkel”.

Alcuni hanno visto nel gesto un passaggio di testimone. “Tra i due c’è sempre stata molta intesa e stima, anche se certe cose non sono avanzate, basti pensare al discorso di Macron ad Aquisgrana”, continua Nava. Ma “la paternità del Recovery Fund è divisa a metà fra loro. Questo abbraccio può essere una sottolineatura che la salvezza e il rilancio post pandemia dell’Unione europea sono passati idealmente dalle loro braccia e adesso rimane in quelle di Macron. E ovviamente di Draghi, che a Roma ha fatto la parte del leone e ha avuto un ruolo importante anche a Glasgow”. Invece Macron, osserva Nava, “è rimasto molto su cose di politiche interna come la questione della pesca con il Regno Unito e quella dei sottomarini a propulsione nucleari con gli Stati Uniti di Joe Biden e l’Australia”.

Infatti, c’è anche un aspetto interno ed elettorale nel video pubblicato da Macron. Il presidente francese, continua Nava, “in questo momento si gioca la rielezione, ormai è chiaramente entrato in campagna elettorale. E ogni occasione è buona”.

Concludiamo tornando su Draghi, che c’è chi vede al Quirinale e chi come erede di Merkel. “I giochi sono tutti aperti”, dice Nava. “Che cos’abbia nella testa lui, però, nessuno lo sa. Sembra punti prima a fare bene il suo lavoro, poi si vedrà”, conclude.

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