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Accordo Usa-Cina sul clima. Ora però tocca all’Europa

L’intesa a margine della Cop26 riguarda anche l’Europa. Serve un nuovo slancio al dialogo con Pechino. Si parta dall’accordo sugli investimenti. L’opinione di Corrado Clini, già ministro dell’Ambiente

Ho lavorato dalla fine degli anni Novanta con Xie Zenhua, il negoziatore della Cina sui cambiamenti climatici, e sono un suo amico.

Ho seguito il suo lavoro paziente, e ai margini delle cronache del G20 prima e di Glasgow dopo, per costruire il “tessuto connettivo” del dialogo tra Cina, Europa e Stati Uniti anche nei momenti di maggiore durezza nei toni del confronto.

Nonostante l’abilità e la competenza, e nonostante il pieno appoggio del presidente Xi Jinping, Xie poteva non riuscire.

Ha vinto una battaglia che sembrava impossibile, sia per il “rumore” del tifo e dell’incitamento al conflitto, sia per le difficoltà interne a Cina, Europa e Stati Uniti di realizzar un programma concreto di decarbonizzazione dell’economia.

E John Kerry, inviato del presidente statunitense Joe Biden per il clima, ha pazientemente costruito una tela di relazioni bilaterali che può essere la base per un nuovo approccio culturale e politico degli Stati Uniti alla Cina e della Cina agli stati Uniti, dopo Donald Trump e nonostante l’eredità ancora vivace del trumpismo.

L’accordo tra Stati Uniti e Cina è importante sia per i contenuti che in 16 punti affrontano tutte le sfide dei cambiamenti climatici, sia per l’istituzione di un gruppo di lavoro comune che entrerà nel merito delle misure e costituisce la base di un progetto di cooperazione che va oltre la protezione dell’ambiente.

È anche cruciale per l’Europa, per dare nuovo slancio al dialogo mai interrotto con la Cina ma diventato difficile negli ultimi anni. Il primo appuntamento dopo questa intesa climatica è l’entrata in vigore dell’Accordo sugli investimenti tra Unione europea e Cina (Cai), il primo trattato commerciale internazionale approvato dalla Cina che ha introdotto obiettivi e regole per vincolare alla decarbonizzazione e alla protezione del clima gli investimenti delle imprese cinesi in Europa e delle imprese europee in Cina. Speriamo che il Parlamento europeo colga l’occasione per valorizzare nel nuovo contesto i risultati del lungo lavoro negoziale da parte dell’Europa che ha preparato l’accordo sugli investimenti.

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