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Il Cile al bivio. Destra e sinistra al ballottaggio

Il conservatore Kast e l’ex leader del movimento studentesco Boric andranno al secondo turno il 19 dicembre. Cosa propongono, cosa dicono i sondaggi e quanto pesano i voti del candidato Parisi (che da tempo non è in Cile)

Nelle elezioni presidenziali di ieri, i cileni hanno scelto gli estremi, di destra e sinistra. Il candidato di estrema destra, José Antonio Kast, è arrivato al primo posto, seguito dal candidato della sinistra, Gabriel Boric, tre punti dietro. I due andranno al ballottaggio in programma il prossimo 19 dicembre.

Avvocato, conservatore, ex deputato (e padre di nove figli), Kast ha proposto di ripristinare la sicurezza e l’ordine in Cile e di ridurre drasticamente le dimensioni dell’intervento pubblico nel sistema economico.

“Oggi abbiamo fatto il primo passo per trasformare la speranza in realtà – ha dichiarato Kast ai suoi sostenitori -. Il Cile merita la pace. Il Cile merita la libertà”. Secondo alcuni sondaggi però, al secondo turno Boric potrebbe sorpassare il candidato della destra.

Boric, deputato 35enne, ex leader del movimento studentesco e il più giovane candidato presidenziale nella storia del Paese, vuole espandere notevolmente la rete di sicurezza e welfare per cittadini. “Il secondo turno sarà storico – ha detto Boric -. Ci hanno affidato la battaglia per la democrazia, la giustizia, l’inclusione, il rispetto e la dignità di tutti e tutte […] La nostra crociata, per la quale si mobiliterà tutto il Cile, è che la speranza vinca sopra la paura. Ci hanno dichiarato la guerra, noi dichiareremo la speranza”.

Sulla nuova distribuzione dei voti dei candidati rimasti fuori dalla corsa presidenziale, gli analisti considerano decisivo l’incredibile sostegno al liberale Franco Parisi. Questo candidato non è stato in Cile durante tutta la campagna elettorale perché vive negli Stati Uniti e è in causa con la moglie per il mancato mantenimento dei figli. Nonostante questo, ha ottenuto il 12,8% dei voti e sarà chiave per la vittoria di Kast o Boric.

Sebastián Sichel, candidato della destra, molto vicino al governo attuale, ha avuto il 12,79% e ha già dichiarato che non vuole che vinca l’estrema sinistra in Cile.

Infine, Yasna Provoste, arrivata quinta nelle elezioni di ieri, ha detto di volere ascoltare la proposta di Boric per un’alleanza al balottaggio perché non vuole che “vada avanti il fascismo che rappresenta Kast”.

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