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Ecco perché il Copasir sbuffa per il Trattato del Quirinale

Il presidente Urso (FdI) sottolinea che per casi simili in passato, come per il Memorandum sulla Via della Seta, c’era stato un confronto “preventivo” con il governo che questa volta è mancato. Il deputato Vito (FI): “Contenuti sconosciuti”

Rinviata a martedì l’audizione del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti prevista per la giornata di oggi (giovedì 25 novembre, ndr), il Copasir fa sentire la sua voce sul Trattato del Quirinale a poche ore dall’arrivo a Roma del presidente francese Emmanuel Macron per la firma con il presidente del Consiglio Mario Draghi sull’intesa.

”In merito al Trattato Italia Francia l’Ufficio di presidenza” del Copasir “ha condiviso la necessità di audire il ministro degli Esteri” Luigi Di Maio, si legge in una nota diffusa dal presidente del Copasir, il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso. Che poi sottolinea una cosa: il tutto, “rilevando, però, come in precedenza, in casi simili, per esempio per quanto accadde con il Memorandum sulla Via della Seta, vi sia stato un confronto preventivo con il governo”.

Ad affondare il colpo, Elio Vito, membro del Copasir e deputato di Forza Italia: i contenuti del Trattato del Quirinale “sono sconosciuti al Parlamento che ne sarà informato solo successivamente. Ma il Copasir, per le sue funzioni, in genere veniva consultato preventivamente. Non proprio il meglio dai migliori!”, ha twittato. Poi, rispondendo a una domanda, ha aggiunto: “Il Trattato passerà per la ratifica in Parlamento. In caso di Trattati importanti però il governo ne informa preventivamente le Camere, stavolta non è avvenuto. Diverso è il caso del Copasir, che per le particolari competenze ed informazioni, era necessario ascoltare prima”.

Ci sarà sicuramente occasione di parlare del Trattato del Quirinale martedì in occasione dell’audizione del ministro Giorgetti, che riguarderà anche un tema che in qualche modo incrocia l’intesa: l’offerta del fondo statunitense per Kim e il malessere della francese Vivendi di Vincent Bolloré. Too little, too late, a sentire alcuni membri del Copasir.

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