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L’Italia al centro della Nato. L’incontro tra Draghi e Stoltenberg

Il segretario generale della Nato è stato ricevuto a palazzo Chigi dal premier Mario Draghi. Al centro del colloquio la riflessione strategica sul futuro dell’Alleanza e i suoi rapporti con una Ue più ambiziosa sul fronte della Difesa. E sul Mediterraneo…

“Ho ringraziato il presidente del Consiglio Mario Draghi per il grande contributo dell’Italia alla Nato”. Così Jens Stoltenberg a margine dell’incontro a palazzo Chigi col premier italiano. Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica è a Roma per partecipare al Nato Industry Forum e alle celebrazioni per i settant’anni del Nato Defense College, basato presso la città militare della Cecchignola. Prima di tutto, però, l’incontro con Draghi, a pochi mesi dal summit di Bruxelles.

“Nel corso del colloquio sono stati approfonditi gli sviluppi internazionali di maggiore rilievo per la sicurezza euro-atlantica e il processo di adattamento della Nato, anche in vista del vertice di Madrid del 29-30 giugno 2022”, ha spiegato Palazzo Chigi. Di più: “Sono stati inoltre discussi i temi del rafforzamento della cooperazione fra la Nato e l’Unione europea e del ruolo dell’Alleanza Atlantica nel Mediterraneo”. Temi che interessano l’Italia, sia nel dibattito sulla Difesa comune europea, sia per il focus che la Penisola chiede da tempo alla Nato sul cosiddetto fronte sud.

“Abbiamo discusso di Ucraina, Russia e Bielorussia, della situazione nel sud dell’Alleanza, della nostra partnership con l’Ue e di come possiamo ulteriormente rafforzare la situazione nel sud dell’Alleanza”, ha aggiunto Stoltenberg.

Solo due giorni fa i ministri della Difesa dell’Ue, compreso Lorenzo Guerini, hanno discusso la prima bozza di Strategic Compass, l’attesa bussola strategica di cui l’Ue vuole dotarsi per dare sostanza alle sue ambizioni di “autonomia strategica”. Tra i punti più delicati proprio il rapporto con la Nato, su cui è prevalsa la linea sposata sin dall’avvio del dibattito dall’Italia, quella della piena sinergia, evitando duplicazioni e sovrapposizioni. Complice anche l’apertura degli Stati Uniti di Joe Biden, utilizzata per sanare la ferita prodotta dall’Aukus nei rapporti con la Francia.

Ora il dibattito si sposta proprio sulle riflessioni interne a Ue e Nato, con lo Strategic Compass per la prima, e il percorso verso il Concetto strategico per la seconda. L’obiettivo è intrecciare i due dibattiti, anche attraverso la dichiarazione congiunta attesa entro la fine dell’anno. Intanto, l’Italia si gode la sua centralità transatlantica, certificata anche, dalle colonne di Forbes, da Loren Thompson, esperto statunitense di sicurezza nazionale. Dopo G20 e Cop26, pare il momento giusto per il protagonismo italiano, al centro della settimana della Nato tra il forum industriale e il compleanno del College. E dalla prossima primavera sarà l’Italia ha guidare la missione (potenziata) della Nato in Iraq.


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