Dai vichinghi alla Seconda Guerra Mondiale, dallo “Spione di Göteborg” al successo delle aziende tecnologiche, attraverso la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato la Svezia è diventata una potenza globale dell’innovazione economica e strategica. L’analisi di Domenico Vecchiarino, ricercatore di geopolitica, intelligence e infrastrutture critiche
La Svezia è diventata uno dei Paesi più ricchi del mondo grazie allo sviluppo dell’intelligence economica e alla creazione del Sistema Paese, che nel corso degli anni hanno permesso alla Svezia di essere una tra le nazioni più innovative del Pianeta.
I VIKINGHI
Già i Vichinghi, popolo di navigatori e avventurieri, che per il commercio o per la pirateria (spesso, entrambe le cose insieme), percorrevano le cost
IL BERGSKOLLEGIUM
Ma le basi della moderna intelligence economica furono fondate quando la Svezia divenne uno stato autonomo nel XVI secolo. Infatti, nel 1630, prima della rivoluzione industriale, nel Paese scandinavo fu fondato il Bergskollegium, un organismo che aveva il compito di guidare e sviluppare la nascente industria mineraria e la lavorazione dei metalli nel Paese e aveva il compito di raccogliere ed elaborare le informazioni relative all’estrazione mineraria e alla metallurgia reperite negli altri Paesi. Inoltre, il Bergskollegium inviava poi regolarmente giovani all’estero affinché attingessero informazioni su invenzioni e scoperte straniere utili a migliorare e innovare i processi produttivi nel settore metallurgico.
IL GÖTEBORGSKE SPIONEN
Contestualmente allo sviluppo economico del Paese, sorse la necessità di tenersi informati anche sulle altre nu
LA COMPAGNIA SVEDESE DELLE INDIE ORIENTALI
Nel 1731 era stata infatti fondata a Göteborg la Compagnia Svedese delle Indie orientali, con l’obiettivo di intrecciare commerci con l’estremo Oriente. Le navi della Compagnia esportavano principalmente ferro, sia grezzo sotto forma di barre che lavorato (come asce, ancore, acciaio, ecc.…), rame e legname. Le spedizioni si fermavano brevemente a Cadice, in Spagna, dove venivano scambiati i propri prodotti con l’argento. I beni importati riguardavano principalmente il tè, gran parte del quale veniva poi riesportato e contrabbandato in Inghilterra ad un prezzo inferiore a quello cui veniva venduto dal monopolio di stato in quel paese.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Il primo passo della trasformazione economica della Svezia avvenne con la prima rivoluzione industriale che portò alla nascita di grandi industrie legate all’estrazione del ferro nella zona di Begslagen, di industrie tessil
LE RIFORME
Nello stesso periodo ebbero luogo diversi cambiamenti istituzionali che furono fondamentali per il Paese: l’introduzione dell’istruzione pubblica gratuita nel 1842 (la Svezia in questo campo è stata la prima nel mondo), l’abolizione del monopolio nazionale sul commercio di prodotti artigianali e la fondazione delle società per azioni nel 1848, che portò alla nascita della Borsa di Stoccolma nel 1863, la prima borsa valori del nord Europa. Grazie a queste riforme il Paese Scandinavo registrò un boom nel settore delle esportazioni e, grazie a partnership pubblico-private, la Svezia procedette alla realizzazione delle infrastrutture, soprattutto per l’espansione della rete ferroviaria.
Il “DIPARTIMENTO DI STATISTICA” DELLA SEB
Nel 1856 la famiglia Wallenberg, la più potente famiglia d’affari svedese nel XIX e XX secolo, fondò la SEB, Skandinaviska Enskilda Banken AB, la prima banca privata di Stoccolma, che fu una delle prime ad utilizzare l’intelligence finanziaria. Dopo aver inviato alcuni dipendenti in visita al Credit Lyonnais a Parigi, per scoprire come i francesi conducevano le loro operazioni di intelligence economica, la SEB creò nel 1903 un dipartimento con lo stesso scopo nei suoi uffici in Svezia. Lo stesso Wallenberg era molto cauto nel non chiamare il dipartimento con il suo vero nome. Lo chiamò infatti “
EN SVENSK TIGER
Questa propensione della Svezia all’intelligence fu anche molto utile durante la Seconda Guerra Mondiale durante la quale fu coniato lo slogan “En svensk tiger” per invitare i cittadini a tacere evitando così di rivelare, involontariamente, informazioni sensibili alle spie presenti nel Paese. In realtà è un gioco di parole perché la parola svensk indica sia il nome che l’aggettivo “svedese” mentre tiger può voler dire sia “tigre” che “rimanere in silenzio” (tempo presente del verbo tiga), creando quindi il doppio significato “una tigre svedese” e “uno svedese rimane zitto”.
LA SNILLEINDUSTRIERNA
Tra il 1850 e 1950 crebbe sensibilmente la qualità della vita: il reddito pro-capite aumentò di otto volte, l’aspettativa di vita aumentò di 28 anni, la popolazione raddoppiò e la mortalità infantile passò dal 15 al 2%. Questi i numeri del boom di una nazione destinata ancora a crescere e soprattutto ad innovare, perché l’innovazione è stata il vero motore del Sistema Svezia.
In quegli anni, infatti, Lars Magnus Ericsson inventò un centralino telefonico automatico e fondò L.M. Ericsson; Johan Petter Johansson inventò la chiave idraulica e la chiave regolabile e creò la Bahco, Gustaf de Laval ideò il suo primo scambiatore di calore e fondò la AB Separator, diventata poi la Alfa Laval AB; Sven Wingquist inventò il cuscinetto a sfera e creò la SKF; Alfred Nobel inventò la dinamite; Gustaf Dalén inventò un procedimento automatico per l’accensione dei fari funzionanti ad acetilene (la luce di Dalén) creando così il faro costiero automatico e fondò AGA; Axel Wenner-Gren aprì l’Electrolux per migliorare la vita degli svedesi con gli elettrodomestici. E non è un caso che proprio allora fu inventata la parola snilleindustrierna: letteralmente, “industria geniale”.
IL PROF STEVAN DEDIJER
Ma Il salto di qualità dell’intelligence economica svedese avvenne con l’arrivo in Svezia del Professore Stevan Dedijer, considerato il padre della Business Intelligence e della Competitive Intelligence. Dopo aver prestato servizio nell’OSS durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1961 si trasferì in Svezia e iniziò a insegnare Business Intelligence all’Università di Lund. Successivamente Dedijer fondò il BISNES (Business Intelligence & Strategy Network Scandinavia), una sorta di network di scambio di informazioni tra universitari, esperti e manager di aziende.
IL COMPRATO INTELLIGENCE OGGI
Oggi, nel comparto intelligence svedese, l’intelligence economica trova spazio in tutti i servizi. Nel dettaglio la Säkerhetspolisen (SÄPO), letteralmente Polizia di Sicurezza, è la struttura che nel Paese scandivano si occupa di controspionaggio, antiterrorismo, protezione della Costituzione e di soggetti sensibili, quali personalità reali e del corpo diplomatico. All’interno della Säpo esiste l’Intelligence Collection Department, responsabile della raccolta e analisi delle informazioni che comprende un gruppo ristretto che si occupa di Intelligence Finanziaria. Ovviamente anche Swedish Defence Research Agency (acronimo svedese FOI), e il Swedish Military Intelligence and Security Service (acronimo svedese MUST), si occupano attivamente d’intelligence economica a supporto del Sistema Svezia.
IL SISTEMA SVEZIA
Ed è proprio il Sistema Svezia la chiave del successo scandinavo, basato sulla cooperazione e interazione tra il settore pubblico e quello privato, favorendo così la visione e la proiezione economica e strategica della Svezia nel Mondo. Nel Paese scandinavo, caratterizzato dalla modesta demografia e limitato mercato interno, l’economia dipende fortemente dall’export ed è fondamentale per la nazione mantenere un’economia performante e che impieghi la propria forza lavoro in attività remunerative.
Per forza di cose, quindi, gli svedesi devono essere innovativi in modo da rendere i prodotti o servizi “made in Sweden” siano unici e difficilmente replicabili dai competitor e pertanto richiesti. Negli ultimi anni le multinazionali svedesi come H&M, ABB Group, Scania, Husqvarna, AstraZeneca, IKEA, Volvo, Tetra Pak, Spotify e Gruppo SAAB sono diventate le aziende più innovative del mondo con prodotti, molti dei quali high-tech, impeccabili e soprattutto con una forte accezione alla sostenibilità ambientale.
L’INNOVAZIONE
Ed è proprio l’innovazione il cardine dell’economia, che unita all’intelligence economica, ha reso il Paese un laboratorio dinamico dove trovano spazio nuovi approcci, idee, progetti e nuove prospettive. Per supportare questa trasformazione il governo ha creato organi dedicati a sviluppo di nuove attività imprenditoriali come Business Sweden e ALMI.
ALMI
Almi è un ente che supporta le persone con idee valide fornendo consulenze e soprattutto sostegno economico attraverso prestiti e venture capital, che lavora sul lungo periodo, valutando le idee e i progetti per il loro potenziale di crescita. Non solo, ALMI supporta l’apertura di qualsiasi tipo di business con una propria filiale specifica: ALMI Invest. Questa è l’organizzazione che più investe in startup in Svezia, con 16 filiali regionali e oltre 40 investment manager, investimenti in oltre 350 aziende, un capitale di 5,5 miliardi di euro e circa 1500 investitori.
Il BUSINESS SWEDEN
Il Business Sweden, nata nel 2013 tramite la fusione de “Invest in Sweden” e la Swedish Trade Council, è invece un’organizzazione che ha il compito di supportare l’internazionalizzazione di aziende: Opera in più di 40 mercati in Europa, Americhe, Medio Oriente e Africa e Asia Pacifico offrendo una conoscenza approfondita sia delle prospettive regionali che dei loro mercati.