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Missili ipersonici e laser ad alta potenza. Le richieste di Putin all’industria russa

Vladimir Putin ha esortato l’industria e l’Accademia russa a lavorare di più sulle tecnologie per missili ipersonici, laser ad alta potenza e sistemi robotici. Ha citato Avangard, Kinzhal, Perevest e Zircon, dimostrando ancora una volta l’attaccamento personale all’arsenale della Federazione. Negli anni il presidente ha voluto seguire in prima persona tutti gli sviluppi più rilevanti

“È particolarmente importante sviluppare e adottare le tecnologie necessarie per creare nuovi sistemi d’arma ipersonici, laser ad alta potenza e sistemi robotici che ci permetteranno di contrastare con efficace eventuali minacce militari, e dunque di rafforzare ulteriormente la sicurezza del nostro Paese”. Parola di Vladimir Putin, che ieri in diretta televisiva ha esortato il comparto industriale russo ad accelerare sulle nuove frontiere della modernizzazione militare.

Il presidente ha citato diversi assetti: il missile a planata ipersonica Avangard, il vettore ipersonico aviolanciato Kinzhal e il sistema laser Peresvet, notando che si tratta di “svolte” capaci di “garantire la sicurezza militare della Russia per molti anni e persino decenni”. Ha parlato anche dello Zircon, il missile da crociera ipersonico testato solo poche settimane fa (per la prima volta da un sottomarino a propulsione nucleare) e spiegando che le consegne alla Marina russa inizieranno nel 2022.

Ancora una volta Putin ha dimostrato una particolare predilezione per la missilistica. Nel corso degli anni il presidente ha seguito con attenzione i vari sviluppi dell’arsenale della Federazione, assistendo a molteplici test e presenziando tutte le parate più rilevanti. Significativo il test del 7 ottobre dello scorso anno, quando il vettore Zircon fu lanciato dalla fregata Admiral Gorshkov, dislocata nel Mar Bianco, regalo della Marina russa per il 68 compleanno del presidente. Lo scorso luglio poi un test simile, sempre dello Zircon, ad anticipare di pochi giorni la parata militare per il 325esimo anniversario della Forza navale, con Putin a monitorare le manovre nella baia della Neva, a San Pietroburgo, con oltre cinquanta tra navi e sottomarini.

Più di recente il lancio dal sottomarino Severodvinsk di classe Yasen (categoria Ssgn, sottomarini a propulsione nucleari con capacità lanciamissili), a conferma di una tabella di marcia svelata dal presidente nel 2019, e confermata ieri in diretta tv: entro il 2022 le prime consegne effettive alla Marina e dunque l’entrata in servizio. Nell’ultimo test il vettore avrebbe raggiunto una velocità pari a nove volte quella del suono, viaggiando cioè a oltre tre chilometri al secondo.

C’è poi il Kinzhal, letteralmente pugnale, al debutto nel 2018 quando Putin lo presentò come “arma invincibile”. Aviolanciabile, a detta della Difesa di Mosca sarebbe in grado di superare tutte le difese aeree esistenti e future, volando dieci volte la velocità del suono e trasportando testate convenzionali e nucleari in un range di oltre duemila chilometri. Tre anni fa il presidente lo presentò in prima persona insieme al missile balistico più che intercontinentale RS-28 Sarmat (o “Satan 2”), vettore a gittata pressoché illimitata e dotato di tecnologia Mirv (testate multiple e indipendenti, da 10 a 24).

Sempre al 2018 risale il test dell’Avangard, missile a planata ipersonica, altro assetto citato a più riprese da Putin. È capace di superare l’atmosfera come un missile balistico in fase ascendente, per poi rientrarvi a velocità ipersonica, cambiando traiettoria e aumentando di imprevedibilità. Anche in quell’occasione, Putin volle assistere al test, annunciando l’ingresso in servizio entro il 2019.

Risulta meno noto alla grande cronaca il sistema laser Peresvet, anch’esso annunciato dal presidente nel 2018 (con entrata in servizio l’anno successivo) con tanto di sondaggio pubblico per la scelta del nome, poi ricaduta sul monaco guerriero Alexander Peresvet, eroe della battaglia di Kulikovo nel 1380. Inizialmente, anche in virtù del video di presentazione della Difesa russa, gli esperti occidentali (tra cui l’autorevole Csis americano) immaginavano un impiego su sistema terreste mobile, finalizzato soprattutto alla difesa di siti strategici (ad esempio i silos che ospitano i missili balistici). Quest’anno sono però emersi i piani per caricare il Peresvet su un velivolo, configurazione che renderebbe il sistema idoneo anche a impieghi anti-satellite (Asat). In ogni caso, dimostra l’attenzione russa per un altro campo a grande sviluppo, quello dei laser ad alta potenza.



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