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Green pass solo a vaccinati e guariti, terza dose dopo 5 mesi. Le novità

Regioni e governo in stretta collaborazione per scongiurare una quarta ondata di Covid-19 che possa rimettere in ginocchio il Paese. Ecco tutte le decisioni

Le festività natalizie si avvicinano e il governo sta cercando di scongiurare chiusure e restrizioni con l’aiuto anche degli esempi che arrivano dall’Europa per tentare di correggere il tiro ora che siamo in tempo. Anche se secondo la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva siamo di fatto all’interno della “quarta ondata”.

Questa sera è stato convocato un tavolo Regioni-governo per trattare le ultime decisioni in merito alla pandemia. Si è deciso di utilizzare un super green pass, ovvero una certificazione rilasciata solo a vaccinati o guariti, che consente di avere accesso ovunque. Da capire anche se il green pass durerà invece che 12, 9 mesi, ma non si esclude di abbassarlo ulteriormente.

Con molta probabilità la terza dose del vaccino dovranno farla per obbligo i sanitari e il personale delle Rsa, da decidere invece se estendere l’obbligatorietà al corpo docente, agli operatori della Pubblica amministrazione e alle forze dell’ordine.

Appena Aifa darà il suo assenso, si potrà anticipare al 5° mese dopo la seconda dose la terza inoculazione di vaccino.

Attività al chiuso completamente off per i non vaccinati (si valuta per quelle all’aperto) e quindi per loro solo green pass per il lavoro valido anche con tampone. Ma attenzione, su questo tema si stanno prendendo provvedimenti ancora più restrittivi perché molto probabilmente la validità dei tamponi si ridurrà: antigenici da 48 a 24 ore e molecolari da 72 a 48 ore.

Tornerebbero i colori delle Regioni, si passerebbe da zona bianca a zona gialla quando l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti; il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 10%. In zona gialla ci sarà obbligo mascherina all’aperto, in 4 al tavolo dei ristoranti e 50% per cinema e teatri, 25% per stadi di capienza totale.

Per le zone arancioni e rosse eventuali invece si sta valutando che le restrizioni possano valere solo per i non vaccinati.

Ad oggi è quasi certo che lo stato di emergenza sarà prorogato fino al 30 gennaio 2022, facendo concludere i due anni dalla pandemia. Sul tavolo c’è la possibilità di aumentarlo di ancora altri tre mesi.

L’obbligo vaccinale è sul tavolo dell’esecutivo, ma ora l’importante per il governo è non inasprire un clima già teso.


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