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La carne vegetale non è del tutto ecosostenibile

In molti credono che la carne a base vegetale sia completamente sostenibile con zero impatti ambientali. Certamente gli effetti sono minori rispetto alla produzione di carne animale, ma non del tutto azzerati. E soprattutto, al momento, non esistono statistiche chiare

Gli alimenti vegetali sono sempre stati una componente fondamentale nella dieta di ciascun individuo spesso affiancata anche da quella animale. Nell’ultimo decennio però, è aumentata la consapevolezza sull’impatto che il consumo di carne ha sull’ambiente, portando molte aziende a trasformarsi completamente o a ridurre le quantità prodotte.

Come specifica la Environmental Protection Agency statunitense, le emissioni di gas serra prodotte dal mercato alimentare, di cui fa parte anche quello animale, negli Stati Uniti sono il 10% delle emissioni totali generate nel paese. Dunque, molto meno di quelle emesse dall’industria, dai trasporti e dall’elettricità. Nonostante i dati non siano così drammatici, molte aziende hanno comunque voluto cambiare il modo di produrre carne ed entrare nel mercato del cibo vegetale, ovvero la carne a base di piante e prodotti agro-alimentari.

La produzione di carne animale ha difatti un effetto negativo sulla terra, dato che contribuisce non solo all’emissione di anidride carbonica e altri gas serra, ma anche alla deforestazione e all’uso intensivo di acqua. Le nuove aziende di cibo a base vegetale, invece, dichiarano che la loro produzione è completamente ecosostenibile, nonostante non vi siano dati pubblici su emissioni, supply chain, utilizzo di acqua, terreni ed elettricità.

Come ha riportato il New York Times (Nyt), le due più grandi società statunitensi non sono trasparenti sulla produzione dei loro prodotti. Sia Beyond Meat, un’azienda quotata in borsa, che la sua concorrente privata Impossible Foods, “non divulgano le quantità di emissioni di gas serra prodotte dalle operazioni, catene di approvvigionamento o rifiuti, e non rivelano gli effetti delle loro operazioni sulle foreste né quanta acqua impiegano.” Tutte le loro carni a base di piante usano un numero enorme di vegetali. Ad esempio, il famoso burger di Impossible Foods, contiene 21 verdure diverse, tra cui la soia. Quantità che conseguentemente comporta un uso elevato di acqua e terreno.

“Il problema con i prodotti a base vegetale, in generale, è che mentre possono risolvere un problema, combattendo il fatto che allevamento e produzione di carne sono ad alta intensità di carbonio, a seconda degli ingredienti e da dove provengono, non viene eliminato il problema della deforestazione. Si ha ancora bisogno di spazio per coltivare le verdure e la soia – presente in molti prodotti,” ha riportato Roxana Dobre di Sustainalytics al Nyt.

Infatti, anche la carne vegetale inquina (a modo suo) l’ambiente, ma nessuna delle aziende coinvolte in questa produzione è disposta a divulgare i propri dati.

Patrick Brown, Ceo di Impossible Foods ha risposto al Nyt, dicendo che calcolare l’impatto della produzione di cibo vegetale distoglie l’attenzione sull’importanza di questi alimenti a base di piante. Aggiungendo che “divulgheremo i dati se è necessario, ma così facendo ci si distrae dalle cose importanti.”

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