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Il cloud della Pa sarà targato Tim, Cdp, Leonardo e Sogei

Il ministero guidato da Colao ha scelto la proposta della cordata. Il bando, previsto nelle prime settimane del 2022, partirà dalla loro offerta. Ecco le ragioni dietro la scelta e quelle che hanno spinto il governo a dire no alle altre due

“Rispecchia pienamente e in misura del tutto soddisfacente i requisiti espressi nella policy Cloud Italia”. Con queste parole il dipartimento per la Trasformazione digitale, guidato dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha selezione il progetto Tim, Cdp, Leonardo e Sogei per il cloud della Pubblica amministrazione per il Polo strategico nazionale. La gara è prevista nelle prime settimane del 2022. Come spiega Il Sole 24 Ore, “il bando partirà dall’offerta della cordata guidata da Tim cui i partecipanti potranno apportare migliorie per cercare di ribaltare il risultato”: il quartetto vincitore “nella gara avrà comunque un vantaggio nel poter almeno pareggiare l’offerta migliore che sarà presentata”. 

LE PROPOSTE PRESENTATE

Il Dipartimento ha riferito di avere ricevuto ed esaminato tre proposte di Partenariato pubblico privato (oltre a quella vincente, quella di Almaviva e Aruba e quella di Engineering e Fastweb) e di avere scelto – con l’ausilio degli esperti del Dipartimento e del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, di un advisor finanziario, delle competenti strutture della presidenza del Consiglio e degli esperti dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza – la proposta di questo raggruppamento di imprese perché quella che rispecchia pienamente e in misura del tutto soddisfacente i requisiti espressi nella policy Cloud Italia presentata il 7 settembre.

Sul versante della valutazioni delle proposte nel decreto si legge che la proposta presentata di Fastweb ed “adeguata sotto il profilo economico, finanziario, giuridico e di governance – si caratterizza per non essere completa e innovativa sotto il profilo tecnologico”. Quella di Almaviva e Aruba, invece, “si presenta sia incompleta e non innovativa sotto il profilo tecnologico sia inadeguata sotto il profilo economico e finanziario”.

GLI ASPETTI DELLA SICUREZZA

Il Dipartimento ha sottolineato anche che “la proposta soddisfa in particolare i requisiti di completezza dei servizi cloud e di sicurezza dei dati ‘strategici’ e ‘critici’ della Pubblica amministrazione integrandosi con servizi di assistenza alla migrazione delle Pubbliche amministrazioni e di formazione del personale della Pa”. “Il progetto selezionato”, si legge in una nota, “verrà pubblicato e messo a gara, secondo le modalità previste e consentite dalla normativa vigente, attraverso un apposito bando curato dalla società Difesa Servizi, in-house del ministero della Difesa”.

Si tratta, osserva Il Sole 24 Ore, “una scelta dettata presumibilmente dagli aspetti di sicurezza nazionale collegati alla gestione dei dati in cloud che vedrà coinvolti, come fornitori del soggetto aggiudicatario, grandi operatori extra-Ue come i cloud provider americani Google (che è anche partner tecnologico di Tim nella società Noovle spa), Oracle, Microsoft, Amazon Web Services”.


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