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Perché la Royal Navy smantellerà una nave bloccata nel Tamigi dal 1944

Il relitto abbandonato durante la Seconda guerra mondiale con 1.400 tonnellate di esplosivi a bordo è a rischio deflagrazione. Il ministero della Difesa di Londra ha predisposto un piano che partirà a giugno

Da oltre 77 anni, nei pressi dell’estuario del Tamigi, a pochi chilometri dalla cittadina di Sheerness, nel Kent, spuntano dal mare, anche in condizioni di alta mare, gli alberi di una nave da carico. Si tratta della SS Richard Montgomery, classe Liberty, arenatasi su un banco di sabbia nell’agosto del 1944, mentre gli Alleati stavano entrando a Parigi per liberarla dal dominio nazifascista. Le priorità della Seconda guerra mondiale richiedevano impegno altrove, così le operazioni di recupero del materiale bellico a bordo non furono mai concluse e la nave fu abbandonata con un carico di 1.400 tonnellate di esplosivo. Ecco la ragione dei cartelli di pericoloso che avvertono di non avvicinarsi né abbordare il relitto.

Nel 1967 un’esplosione propagatasi verso il mare per 6,4 chilometri durante un tentativo di rimozione di un piccolo contenitore di munizioni spinse gli esperti a non disturbare la nave. I rischi di deflagrazione non sembra alti, a meno di attentati terroristici o scontri con altre imbarcazioni.

Ma il relitto, monitorato dall’autorità portuale di Medway, si sta lentamente disintegrando.

Così la Marina militare britannica è stata chiamata a smantellare la USS Richard Montgomery. Troppo alto il rischio di causare “danni di massa e perdite di vite umane”, come riporta il Telegraph. Una recente indagine ha avvertito che qualsiasi ulteriore deterioramento avrebbe potuto “innescare gli ordigni inesplosi”. E sarebbero a rischio anche le vicine infrastrutture di petrolio e gas a Sheerness, secondo il ministero della Difesa: un’esplosione provocherebbe una colonna d’acqua di 300 metri, un’onda alta 5, detriti in aria per 3.000. I maggiori timori sono legati alle condizioni degli alberi, che potrebbe crollare e far deflagrare gli ordini ancora a bordo. Per questo, racconta il quotidiano, gli esperti sono stati incaricati di mettere in sicurezza la nave.

Le operazioni di smantellamento dovrebbero iniziare a giugno del 2022 per durare due mesi. Coinvolti gli artificieri della Marina reale, gli ingegneri del 29° gruppo e la squadra del progetto Salvage and Marine Operations del minuterò della Difesa. Pronti anche gli uomini delle operazioni “Military aid to the civil authorities” del ministero della Difesa guidati dal tenente generale Ian Cave, già sottocapo di stato maggiore per la pianificazione al comando militare Nato di Napoli.

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