L’ideologia che ha determinato la crisi della scuola è stata ormai bandita: ora è tempo di far entrare nella scuola il fresco profumo della libertà che si nutre di appassionata competenza e impegno scevro da interessi di parte. Gli auguri di Suor Anna Monia Alfieri
Carissimi tutti,
ogni anno la memoria festiva ci aiuta a rinnovare nel cuore e nella mente la certezza che Dio si è incarnato perché la persona ha un valore unico. Da qui la nostra certezza che dedicarci alle persone, facendo quello che possiamo per un mondo più giusto e più equo, in fondo ci avvicina a Dio. Ci rende più umani.
In questo spirito desidero augurare a ciascuno di Voi, ai nostri studenti e alle loro famiglie, a tutti i nostri collaboratori un Natale sereno perché profondamente umano.
È proprio il senso dell’umano più autentico che ci scomoda dalle nostre certezze e ci lascia la sana inquietudine necessaria per superare un certo “vorrei ma non posso”. “Vorrei ospitarli” forse dissero tra sé e sé gli albergatori “ma non posso”. Una frase che chissà quante volte noi saremo stati costretti a dire a bambini e bambine, giovani studenti e studentesse. Ci resta il dolore ma anche la certezza di aver combattuto affinché questa grave discriminazione venga superata.
In queste ore in cui si stanno discutendo provvedimenti dalla portata storica, noi sappiamo che il nostro domani dipende da quanto facciamo oggi a favore dei giovani. E, se si parla di giovani, non si può non parlare di scuola tutta, statale e paritaria. È da contrastare in modo decisivo il rischio del monopolio educativo, che conduce al pensiero unico estremamente pericoloso come avviene in ogni regime.
La legge di bilancio si pone già nella direzione di investire nella scuola, statale e paritaria: è necessario però continuare a chiedere che tutte le prossime riforme che destinano i fondi del Pnrr vadano nella direzione di una scuola più equa e quindi di qualità.
La crisi della scuola, in atto da decenni ma manifestatasi in tutto il suo dramma durante il Covid, va verso una sua graduale, ma radicale, soluzione. Il 2021 certamente rappresenta l’anno della svolta: è chiaro che competenza, credibilità, a livello nazionale e internazionale, e coraggio hanno fatto la differenza e hanno permesso alla scuola italiana di ripartire in presenza, in modo unitario e non a macchia di leopardo, lungo tutta la Penisola. In questa operazione le conferenze Stato – Regione e i tavoli di concertazione hanno fatto la differenza. Il confronto, quello vero, porta sempre risultati positivi.
In Parlamento e al ministero pare ormai superata quell’ideologia che, attaccando la scuola pubblica paritaria in quanto ritenuta elitaria e classista, ha di fatto mortificato il pluralismo educativo, rendendo il sistema scolastico sempre più ingiusto. A fare le spese di questo meccanismo così iniquo e miope sono stati i più fragili, poveri e disabili in primis. Nel tentativo sbandierato di non lasciare indietro nessuno, proprio loro, i più fragili, sono stati lasciati ai margini del sistema, sono stati esclusi. Cui prodest?
Il cammino compiuto al capitolo autonomia, parità e libertà di scelta educativa è storico e non si potrà mai più tornare indietro. La più ampia trasversalità politica registrata sono un patrimonio storico e civile acquisito per sempre. Insomma a colpi di Covid abbiamo abbattuto l’ideologia, è stata riscritta la grammatica della scuola italiana, passi da gigante che vedono un Sistema Paese cambiare … quando la parola si impone forte e chiara il più è fatto: ora si tratta semplicemente di fare la conta dei finanziamenti che solo attraverso una compartecipazione tra Stato, Regioni, Comuni, enti pubblici e privati, laici ed ecclesiali potranno comporre quel portfolio che garantisca a tutti gli studenti il diritto di apprendere senza discriminazioni.
Un ringraziamento profondo e sincero è dovuto al Ministro Bianchi, ai sottosegretari, a chi lavora in modo indefesso al ministero, a tutti gli onorevoli senatori e deputati che, in questi mesi, hanno scelto di collaborare per il futuro dei giovani. L’ideologia che ha determinato la crisi della scuola è stata ormai bandita: ora è tempo di far entrare nella scuola il fresco profumo della libertà che si nutre di appassionata competenza e impegno scevro da interessi di parte. È l’insegnamento dei politici del passato che hanno reso grande l’Italia. Ed è quello di uomini come il presidente Mattarella e il prof. Draghi. Invito tutti a raccogliere questo insegnamento e a farlo diventare realtà.
Andiamo avanti con coraggio
Un carissimo saluto sr Anna Monia