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Il lancio di Decode39. L’Italia tra Mediterraneo e asse transatlantico

Di Alessio Postiglione

Le analisi di Luigi Di Maio e Marco Minniti in occasione della presentazione di Decode39, la nuova testata di geopolitica in arabo e inglese di Formiche

 

Il rapporto dell’Italia con gli USA, il proprio “ancoraggio transatlantico”, nel quadro della relazione con l’Europa e la centralità del Mediterraneo. Questi sono i temi principali, affrontati con mille sfumature, dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, e dal presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, in occasione dell’evento alla Farnesina “Here is Italy. Le lenti di Roma sulla politica estera”, in cui Formiche ha presentato Decode39, il nuovo portale online di geopolitica, in lingua araba e inglese, diretto da Valeria Covato.

In apertura, Covato ha spiegato come nasce questo nuovo spin-off di Formiche: “Il prefisso telefonico racchiuso all’interno del suo nome nasconde la missione stessa della testata, quella di offrire ogni giorno ai lettori internazionali notizie, approfondimenti e retroscena sulla geopolitica vista dall’Italia”. La direttrice ha poi sottolineato: “Abbiamo dato vita a questo progetto perché pensiamo che l’Italia si racconti poco all’estero. Sarà uno spazio per capire e per farci capire all’estero, e in questo spazio, seguendo la vocazione di Formiche, racconteremo le strategie del sistema Italia, dalle istituzioni alle imprese, dalla diplomazia all’intelligence, di fronte a tutte le sfide globali. Porremo lo sguardo sulle aree inquiete del Mediterraneo allargato ma lo faremo anche verso quelle realtà chiave per lo sviluppo e la sicurezza del nostro Paese”.

Una volta ribadita la centralità del Mediterraneo e l’importanza di raccontare il mondo anche dal punto di vista dell’Italia, da parte della direttrice della rivista Formiche, Flavia Giacobbe, qui nelle vesti di moderatrice, il Ministro Di Maio ha esordito precisando il campo valoriale della politica estera italiana: “Proprio in questi giorni, è in corso il Summit per la democrazia convocato dal presidente Biden e l’intervento del presidente Mario Draghi ieri ha confermato il capitale di autorevolezza che deriva dal nostro ancoraggio transatlantico, dalla nostra indiscussa affidabilità come alleato, e abbiamo ricevuto ancora una volta un grande apprezzamento per i risultati ottenuti in ambito G20”.

Il Ministro ha tenuto a precisare la capacità di dialogo dell’Italia anche con gli altri Paesi. “Mettere intorno a un tavolo attori diversi, con prospettive e interessi a volte contrastanti, è un tratto distintivo della nostra azione internazionale, ci permette un dialogo franco ma sempre fermo sui principi con tutti i principali attori globali. L’abbiamo sempre detto. Anche con Russia e Cina, siamo chiamati a rapportarci con un atteggiamento franco e pragmatico che li deve portare ad impegnarsi sui grandi temi da cui non si può prescindere”, dal cambiamento climatico alla soluzione delle crisi regionali, sempre “’mantenendoci in coordinamento con i nostri partner europei, atlantici e del G7”.

“La pandemia – ha proseguito il Ministro – ha anche messo in luce come cooperazione e multilateralismo, cifra tradizionale dell’azione di politica estera dell’Italia, siano indispensabili per affrontare sfide globali come l’accesso e la tutela dei beni pubblici globali, in primis la salute, i cambiamenti climatici, il terrorismo, le migrazioni, e in definitiva, la sfida di uno sviluppo equo, condiviso, sostenibile e rispettoso dei diritti umani”.

“Non è un caso che l’Italia è stata tra i primi Paesi a invocare un’alleanza internazionale per la risposta sanitaria al Covid-19 e a porre al centro dell’agenda multilaterale l’individuazione di soluzioni incentrate sulla persona e sui suoi diritti fondamentali”, ha proseguito Di Maio, ricordando che è stato un anno “di grandi responsabilità internazionali per l’Italia, nel ruolo di Presidenza di turno del G20 e co-presidente della COP26, la ministeriale della Coalizione Anti-Daesh che ho presieduto con il sottosegretario Antony Blinken a giugno”, a sottolineare ulteriormente il legame americano.

“In ognuno di questi contesti – ha ribadito il Ministro – l’Italia si è fatta portavoce di un multilateralismo efficace e della salvaguardia di un ordine internazionale basato sulle regole e sui valori democratici”.

Nel suo intervento, Marco Minniti ha condiviso l’approccio di Di Maio, lodando la sua capacità di tenere la politica estera fuori dalle logiche partigiane: “In Italia abbiamo sempre cercato di preservare la politica estera dalle tensioni della politica interna. Continuiamo a farlo. La politica estera è un patrimonio dell’intero Paese”. Minniti ha poi aggiunto:  “Europa e Stati Uniti, un rapporto incancellabile, ma è un rapporto che deve cambiare profondamente. Oggi un’alleanza significa che l’Europa si assuma responsabilità. Dobbiamo capire che l’asse strategico degli Stati Uniti verso il Pacifico è immodificabile. Questo comporta che l’Europa deve assumersi delle responsabilità nel Mediterraneo, sapendo che Pacifico e Mediterraneo sono due aree chiave della sicurezza del pianeta”.

Minniti ha inoltre rivendicato l’efficienza delle democrazie, spesso bistrattate: “La pandemia era una sfida per le democrazie, perché le autocrazie potevano essere più capaci di governarla. Le democrazie hanno vinto questa sfida e non era scontato. Se guardo al Summit per la democrazia di Biden vedo questa linea rossa. Le democrazie, che spesso vengono dipinte come inefficienti, hanno vinto questa sfida, mentre i regimi sono più in difficoltà”, ha chiosato il presidente.

Ha proseguito ancora Di Maio: “Il trattato del Quirinale assieme a Next Generation Eu deve essere il pilastro per consolidare la leadership europea”, sottolineando che l’Italia ha “grandi aspettative sulla presidenza francese dell’Ue nei primi sei mesi del 2022”. La collaborazione con Parigi non è tuttavia “esclusiva”. “Stiamo lavorando ad un dialogo rafforzato con la Germania ma anche con la Spagna abbiamo accelerato una serie di interlocuzioni”, ha spiegato il Ministro, ribadendo di vedere una condizione di favore per il nostro Paese per rafforzare la leadership europea.

Sulla cooperazione allo sviluppo, il Ministro ha infine rilevato che “finalmente vede il segno positivo: da qui al 2026 ogni anno aumenteremo lo stanziamento di circa 150 milioni di euro”. Questo “consentirà di ambire” a “raggiungere l’obiettivo europeo” di finanziamento.

Di Maio ha anche rivendicato come “abbiamo fatto la riforma che ha portato alla Farnesina commercio estero e internazionalizzazione, Ice, Simest e Sace sono entrate qui”, “ma questo non ci fa arretrare sui nostri valori condivisi, questo non ci porta a mettere i nostri valori in subordine rispetto alla convenienza economica”. Relativamente alla riforma del Ministero, “il 2021 è l’anno record di sempre per export Made in Italy, 370 miliardi di euro” e “abbiamo anche reso strutturali da qui al 2026 2 miliardi di euro ogni anno per le imprese per l’internazionalizzazione”.

Un’Italia più forte nel Mediterraneo e nel mondo, grazie alla centralità del “sistema Paese” hanno infine convenuto Di Maio e Minniti. Sistema che Decode39 racconterà da oggi al mondo con articoli e servizi dedicati.

(Foto Ministero per gli Affari Esteri e la cooperazione internazionale)

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