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Antonio Salvetti, l’uomo e l’artista. La mostra in Val d’Elsa

Il percorso espositivo è visitabile tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 19:30 fino al 6 Gennaio 2022 presso il Museo San Pietro di Colle ospitato nel complesso monumentale nell’omonimo monastero, di recente restaurato. Sarà possibile vedere contemporaneamente anche le opere del Museo nato dalla fusione di quello Civico e di quello diocesano d’arte sacra, comprendente le collezioni del Conservatorio di San Pietro, dello scrittore Romano Bilenchi e del pittore Walter Fusi

In occasione del centenario della fondazione della “Società degli Amici dell’Arte” di Colle di Val d’Elsa, in provincia di Siena, la stessa società in collaborazione con il Comune di Colle e con “Colle Alta Musei” ha organizzato una mostra su Antonio Salvetti dal titolo “Antonio Salvetti, l’uomo e l’artista”. Il percorso espositivo è visitabile tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 19:30 fino al 6 Gennaio 2022 presso il Museo San Pietro di Colle ospitato nel complesso monumentale nell’omonimo monastero e di recente restaurato. Sarà possibile vedere contemporaneamente anche le opere del Museo nato dalla fusione del Museo civico e del Museo diocesano d’arte sacra e comprendente le collezioni del Conservatorio di San Pietro, dello scrittore Romano Bilenchi e del pittore Walter Fusi.

La mostra ha lo scopo di tracciare un quadro di Salvetti a 360° e quindi non solo il Salvetti-artista poliedrico, pittore, scultore, architetto, ma anche l’uomo con i suoi affetti familiari e le sue passioni.

Salvetti nasce a Colle nel 1854, frequenta la V Ginnasio a Firenze dai Padri Scolopi e poi segue fra gli altri i corsi di Architettura e Disegno all’Accademia delle Belle Arti. Comincia a viaggiare ed ogni viaggio è fonte di apprendimento ed ispirazione. Va in Lombardia e si dedica alla pittura sotto l’influenza della ritrattistica lombarda ed in particolare del maestro di Milano Roberto Venturi. Successivamente si reca a Parigi ed in Germania dove frequenta per molti anni la scuola di Monaco di Baviera. Si autodefinisce un “verista-impressionista” secondo la tradizione di fine Ottocento e dei primi del Novecento. Fra gli amici artisti Enrico Canenis, Niccolò Cannicci, Cesare Bertolotti ed Emilio Gola.

“Il suo primo ritratto dipinto – racconta Alessandro Malandrini, presidente della “Società degli Amici dell’Arte” – è “La mandriana lombarda” del 1881, una ragazza guardiana di mandrie. Salvetti si trovava nel castello dei Conti Salvadego nella provincia di Brescia dove aveva decorato già molte sale e soffitti. Convince una ragazza del posto a farsi ritrarre e poiché il maestro Venturi era in vacanza a Coglio, decide di portare il quadro da lui facendo circa 40 chilometri a piedi con il quadro sopra le spalle. Arrivato a Coglio riceve gli apprezzamenti di tutti i presenti, inclusi altri amici pittori, e così intraprende il nuovo itinerario artistico”.

La mostra è composta sostanzialmente da sette sezioni: la vita e gli affetti familiari, i dipinti ed i disegni, le modelle, le sculture, il laboratorio d’arte decorativa, gli amici artisti ed infine le architetture sognate e quelle realizzate.

Ritratti di donne, in particolare della adorata moglie, Adele Mari, e di giovani colligiane che facevano da modelle, autoritratti e pitture di campagne, greggi, boschi, mostrano l’attaccamento dell’artista alla famiglia ed al territorio. Amava viaggiare ma Colle restava sempre nel suo cuore. Interessante la sezione de “Il Laboratorio d’arte decorativa” con l’esposizione di cornici, complementi d’arredo e opere in stucco, gesso e cartapesta realizzati con gli allievi artigiani locali desiderosi di imparare un mestiere. Tale produzione darà vita ad una importante tradizione artigianale che resiste a Colle ancora oggi.

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