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Licenziamenti, sanificatori e lockdown. La Cina e la dura gestione del Covid

Minacce di licenziamenti, squadroni di sanificatori, intere città in lockdown per pochi casi asintomatici. Il governo cinese non desiste nell’obiettivo di avere zero casi e per riuscirci fa uso della repressione

Dopo i video con le umiliazioni delle persone che hanno violato la quarantena, sono diventate virali le immagini di squadroni con “lanciafiamme” di disinfettanti che cercano di sanificare le strade di Xian in Cina.

La città, di circa 11 milioni di abitanti, è confinata dallo scorso 23 dicembre per nuovi casi di Covid-19 e ieri il governo di Pechino ha chiesto misure più stringenti per contenere la diffusione del virus. Tutto per una città in cui sono stati registrati 1663 casi di Covid da inizio di dicembre.

Lo ha chiesto Liu Guozhong, segretario del Partito Comunista Cinese a Shaanxi, la provincia a cui appartiene Xian. Per il dirigente sono necessarie misure più precise e rigide, e non sono ammessi errori nella gestione di questa crisi sanitaria.

Tra le altre nuove misure c’è anche l’effettuazione di test a tutti gli abitanti – finora sono stati fatti otto round, secondo il sito Infobae – e l’organizzazione preventiva per trasportare i casi positivi e i contatti stretti in centri di isolamento. Le autorità testano 10 milioni di persone in sette ore e processano 3 milioni di risultati in 12 ore, secondo i media statali.

In rete sono stati diffusi alcuni video in cui agenti anti-covid lanciano disinfettanti per sterilizzare le zone residenziali di Xian e sono aggredite le persone che non vogliono restare in isolamento.

Altri residenti hanno denunciato difficoltà per acquistare alimenti, per cui Liu ha chiesto di garantire la distribuzione di prodotti di prima necessità alla popolazione confinata. Si può uscire di casa solo ogni due giorni per fare acquisti al supermercato ed è vietato entrare o uscire dalla città.

Lunedì, il governo cinese ha deciso di isolare più di un milione di persone a Yuzhou, nella provincia di Henan, dopo avere identificato tre casi asintomatici di Covid-19. L’aumento delle misure sanitarie sarebbe dovuto all’inizio dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino, previsti dal 4 al 20 febbraio a Pechino.

“Il confinamento finirà quando non ci saranno più casi di Covid”, ha avvertito Chen Zhijun, vicedirettore del Centro di Prevenzione e Controllo di Malattie di Xian. “Abbiamo un obiettivo, che è riuscire ad avere zero casi di Covid”, ha concluso.

Per riuscirci, il governo cinese ha avvertito che se non scende il numero di casi i funzionari responsabili della gestione saranno licenziati. Infatti, i due membri principali del Partito Comunista Cinese nel distretto di Yanta, così come il vicesindaco, sono stati rimossi dai propri incarichi.

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