Il Fondo Monetario Internazionale ha esortato il governo di El Salvador a ritirare lo status di valuta legale perché comporta grandi rischi. Ma non è l’unica istituzione a respingere la diffusione delle criptovalute
Dopo il crollo della scorsa settimana al livello più basso degli ultimi otto mesi, il Bitcoin continua a perdere valore in seguito ad un timido rialzo. La moneta virtuale, insieme ad altre criptovalute, perde il 3,31% a 36.545 dollari, e vede scivolare la sua capitalizzazione di mercato a 691 miliardi di dollari.
Non aiuta sicuramente la dura critica del Fondo Monetario Internazionale contro l’unico Paese che ha adottato il Bitcoin come valuta legale: El Salvador. L’organizzazione ha esortato il governo di Nayib Bukele a ritirare l’autorizzazione, avvertendo dei “rischi significativi associati al suo uso per la stabilità finanziaria, l’integrità finanziaria e la protezione dei consumatori”.
Il 7 settembre del 2021, il Bitcoin è stato riconosciuto come valuta legale in El Salvador alla pari con il dollaro americano, che 20 anni fa ha sostituito la moneta nazionale salvadoregna. La popolazione non ha apprezzato l’adozione del Bitcoin come seconda moneta legale e ha protestato fortemente contro il governo e le sue misure economiche.
La raccomandazione dell’Fmi si basa su una consultazione di un gruppo di economisti “per valutarne gli sviluppi economici e finanziari, e discutere le politiche del Paese con i funzionari del governo e della banca centrale”. Gli esperti hanno individuato “terribili conseguenze” per l’economia del Paese centroamericano, tra cui prezzi altamente instabili e asset utilizzati per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. E questo potrebbe compromettere gli aiuti stanziati dal Fmi per la ripresa dell’economia de El Salvador.
Un’altra istituzione internazionale che non si fida dell’uso che si potrebbe fare delle criptovalute è la Banca Centrale Europea (Bce). La presidente Christine Lagarde ha chiesto una regolamentazione globale dei Bitcoin poiché si tratta di un elemento altamente speculativo, capace di mettere a rischio la stabilità finanziaria: “Per chi crede che il Bitcoin possa trasformarsi in una moneta […] mi dispiace davvero. Ma si tratta di uno strumento altamente speculativo che ha portato ad alcuni business divertenti e alcune attività di riciclaggio da condannare […] La regolarizzazione deve essere concordata e applicata a livello mondiale, perché se c’è una backdoor verrà utilizzata”.
Anche la Cina e la Turchia hanno messo fuorilegge le operazioni con criptovalute. E in Russia il presidente Vladimir Putin sarebbe favorevole a una proposta per tassare e regolarne l’estrazione, secondo l’agenzia Bloomberg. La nuova legge consentirebbe di confinare l’attività di mining alle regioni con un surplus di elettricità, come Irkutsk, Krasnoyarsk e Carelia.
Per Tobias Adrian, direttore del Dipartimento di Mercati Monetari e del Capitale del Fmi, è urgente l’approvazione di una regolamentazione delle monete digitali, giacché hanno la capacità di avere un impatto sull’economia reale che dipende dai mercati.