Gli scienziati del progetto East hanno sostenuto la reazione a 70 milioni di gradi per diciassette minuti, compiendo un passo in avanti nel dimostrare la praticabilità della tecnologia. Ottime notizie per il maxi-esperimento internazionale Iter, in cui c’è anche l’Italia
1.056 secondi. Ossia la durata massima mai raggiunta in una reazione di fusione nucleare, il nuovo record raggiunto dal progetto East (Experimental Advanced Superconducting Tokamak) presso l’Istituto di fisica del plasma dell’Accademia cinese delle scienze.
A darne notizia è stata l’Accademia stessa. “[Abbiamo] una squadra perfetta. Affronteremo le difficoltà, non importa quanto sia difficile!” ha dichiarato il professor Yuntao Song, direttore generale dell’istituto, a sua volta uno dei centri di ricerca sulla fusione nucleare coinvolti nel mega-progetto internazionale – a cui partecipa anche l’Italia tramite l’Ue – detto Iter.
Un segnale molto incoraggiante nella corsa verso l’ottenimento del “sole artificiale”, il vero Graal dell’energia sostenibile, sicura e praticamente illimitata, che sta attraendo sempre più interesse da parte degli investitori. La fattibilità commerciale della fusione nucleare sembra essere sempre più vicina, nonostante nel settore si scherzi sul fatto che la svolta sia dietro l’angolo da qualche decennio.
A ogni modo, i progressi sono innegabili. Il record precedente – 120 milioni di gradi, otto volte maggiori di quelle del nucleo del Sole, per 101 secondi – fu stabilito sempre da East solo qualche mese fa, a maggio 2021. E i nuovi risultati indicano che il reattore cinese è capace di sostenere le temperature necessarie per almeno diciassette minuti.
È uno scatto verso l’obiettivo, mai raggiunto ma teoricamente possibile, di innescare una reazione autoalimentata da cui estrarre più energia di quanta non se ne immetta per sostenere il processo. La sfida sta nel confinare il plasma incandescente per un tempo indefinito e a temperature immense, necessarie per costringere le particelle a fondersi in assenza della pressione che c’è nel cuore delle stelle.
Per quanto sia incoraggiante il risultato degli scienziati cinesi, Iter è una scommessa a lungo termine e marginalmente utile al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che si sono dati molti Paesi. Non ci si aspetta che la mega-centrale sperimentale di Iter in costruzione nel sud della Francia inizi i primi esperimenti prima del 2031.
Per questo l’attenzione degli investitori è su compagnie private più piccole e agili, tra cui c’è chi promette di dimostrare la sostenibilità commerciale della fusione nucleare entro il 2025, costruendo un reattore funzionante, benché più piccolo e meno potente di Iter, ed estraendo più energia di quanta non se ne immetta. Dietro a questi progetti ci sono nomi pesanti come Bill Gates, Jeff Bezos e George Soros, e grandi aziende come Google, Salesforce, Equinor ed Eni.