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Leonardo nel segno dell’inclusività, guardando al 2030

Leonardo si qualifica per il secondo anno consecutivo nel Gender-equality index di Bloomberg, l’indice che misura l’inclusività di genere nelle aziende pubbliche quotate. Il risultato della società è stato raggiunto tramite l’implementazione di misure ad hoc parte del piano strategico dell’azienda Be Tomorrow 2030

Per il secondo anno consecutivo, Leonardo ottiene la qualificazione nel Gender-equality index (Gei) 2022 di Bloomberg, un indice che ha lo scopo di monitorare le performance delle società pubbliche quotate nel campo della parità di genere e dell’inclusività. “La conferma nell’indice di Bloomberg rappresenta un risultato significativo perché dimostra l’efficacia del nostro approccio alla sostenibilità”, ha commentato il riconoscimento l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo.

Il Gender-equality index

L’indice, prende in considerazione cinque diversi pilastri: la leadership e la valorizzazione del talento femminile, la parità salariale, la cultura inclusiva, le politiche a contrasto delle molestie sessuali e il riconoscimento come brand a favore delle donne. Il Gei, dunque, segna i progressi di un’azienda verso la parità di genere. Le società che ne fanno parte rilasciano pubblicamente una serie di dati dettagliati relativi agli impegni intrapresi per sostenere l’eguaglianza di genere, stabilendo così un nuovo standard per il reporting di questo tipo di informazioni. L’ampiezza dell’indagine di quest’anno ha incluso 418 aziende impegnate in 11 settori, e attive in 45 Paesi diversi.

Le azioni di Leonardo

“Lavoriamo costantemente per garantire diversità e inclusione attraverso un percorso fatto di obiettivi chiari e misurabili nel medio-lungo periodo, evidenziati dal nostro Piano di sostenibilità e dalla visione strategica del Be Tomorrow 2030”, ha affermato ancora Profumo. Leonardo ha ottenuto il massimo punteggio nella trasparenza della comunicazione, e risultati significativi in tutti i campi dell’indice Gei. La società, infatti, anche nel Piano di stabilità ha adottato diverse politiche che permetteranno al gruppo di raggiungere obiettivi importanti, come il 32% di donne sul totale dei nuovi assunti, anche per quanto riguarda l’area delle materie Stem, e il raggiungimento della quota del 20% di dirigenti donne.

Sostenibilità e trasparenza

L’inclusività di genere non è l’unico risultato ottenuto dal gruppo di piazza Monte Grappa. Dal punto di vista della sostenibilità aziendale, infatti, Leonardo ha ottenuto il punteggio più alto nel settore aerospazio e Difesa nei Dow Jones sustainability indices di S&P global, venendo riconosciuta anche nel ruolo di Global compact lead delle Nazioni Unite. L’azienda ha anche ottenuto il massimo della certificazione anticorruzione e di trasparenza aziendale del Defence companies index.

La strada ancora da fare

La questione del raggiungimento di una sostanziale parità di genere resta una sfida quotidiana, secondo lo stesso indice Gei, che evidenzia ancora un punteggio medio del 62% di “gender-equality” nelle realtà analizzate. Dati per fortuna in leggera diminuzione rispetto all’anno scorso. A parità di ruolo, però, il personale femminile a livello internazionale continua a essere pagato meno rispetto al personale maschile. Il gap è dovuto a molteplici fattori, dall’istruzione all’esperienza lavorativa, e non solo. La mancanza di esperienza, in particolare, deriva spesso dal fatto che le donne siano spesso costrette a lasciare la forza lavoro per assumere i “tradizionali” ruoli di cura della famiglia, e questo fenomeno si è intensificato molto durante la pandemia. La parità salariale resta, dunque, ancora una sfida aperta.

(Foto: Leonardo)

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