Skip to main content

Parlamento europeo, a sorpresa sarà una sfida al femminile. Gli scenari per il voto

Di Angela Casne

La candidatura a sorpresa dell’eurodeputata verde Alice Bah Kuhnke spariglia i giochi per la presidenza: l’accordo tra Socialisti e Popolari nasceva anche sull’onda della Grosse Koalition tedesca, che ora non esiste più. E la maltese Roberta Metsola si troverà a lottare per una poltrona che sembrava già sua

Domani, Martedì 18 gennaio, i parlamentari europei riuniti in sessione plenaria a Strasburgo voteranno il nuovo presidente del Parlamento europeo, che verrà eletto per i restanti due anni e mezzo della legislatura. Presidente, e tutte le alte cariche dell’Assemblea si rinnovano a metà legislatura (dopo 2 anni e mezzo). L’elezione generalmente è il frutto di una sorta di gentlemen’s agreement tra i due principali gruppi politici, il Partito popolare europeo (Ppe) e il Partito socialista europeo (Pse), che da anni si alternano alla guida dell’Emiciclo. Il presidente uscente David Sassoli è venuto a mancare in questi giorni dopo aver portato a termine il suo mandato di due anni e mezzo, precisando a dicembre che non avrebbe corso per la seconda metà della legislatura pur avendo molti sostenitori anche tra i popolari.

Roberta Metsola

L’accordo tra i due principali gruppi saltò solo nel 2002, quando i popolari si allearono con il gruppo Eldr e venne eletto l’irlandese Pat Cox, appartenente alla famiglia dei liberali (adesso si chiama Renew Europe). Sino a qualche giorno fa il risultato delle elezioni alla Presidenza sembrava annunciato, poiché la deputata scelta dalle primarie del Ppe, la maltese Roberta Metsola, era la favorita sugli altri due candidati e cioè il polacco Kosma Zlotowski (gruppo Ecr) e la spagnola Sira Rego (gruppo Gue).

Negli ultimi giorni è arrivata a sorpresa la candidatura di Alice Bah Kuhnke, ex Ministro svedese della Cultura, del Gruppo dei Verdi, che potrebbe compattare Verdi, Socialisti, GUE e pescare voti anche nel Gruppo Renew Europe e nei Non Iscritti. Metsola è conosciuta in Parlamento europeo per le sue posizioni conservatrici, soprattutto su temi quali l’aborto e questo potrà portarle qualche problema nella raccolta di consensi nei partiti di centro-sinistra.

Sicuramente quella di domani non sarà una elezione scontata; probabilmente nessuno dei candidati otterrà la maggioranza assoluta dei voti nei primi tre scrutini, e si arriverà al quarto scrutino, dove verrà eletto il candidato che avrà ricevuto il più alto numero di voti. Potranno diventare determinanti in questa elezione , i voti dei liberali di Renew Europe (108), perché numeri alla mano la somma dei voti della Gue (41) più Socialisti (154) più Verdi (74) arriva a 269; se a questi si aggiungono i liberali, il fronte di centro sinistra arriverebbe a 377 voti a cui potrebbe aggiungersi qualche voto dei Non Iscritti (gruppo che conta 57 deputati) .

Dall’altra parte sommando i voti di centro-destra e cioè Popolari (182), Ecr (62), Id (73) si arriva solo a 317 voti . Gli esperti fanno notare che l’accordo popolari-socialisti in Europa, ha funzionato anche sulla scia della Grosse Koalition che esisteva in Germania nell’era Merkel, ma siccome ora non esiste più e al governo ci sono Spd, Verdi e Liberali, questo schema potrebbe ripetersi all’Europarlamento a scapito della candidata Ppe.

Alice Bah Kuhnke

Si preannuncia dunque una sfida tutta al femminile tra le favorite Metsola-Kuhnke, tranne ulteriori candidature dell’ultimo momento (è possibile presentarsi fino alle 17 di oggi).

×

Iscriviti alla newsletter