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Obiettivo zero emissioni. L’accordo tra Airbus, Snam e Save

Le tre aziende hanno siglato un accordo per promuovere l’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel trasporto aereo. Così svilupperanno insieme tecnologie innovative e studi ingegneristici per contribuire alla crescente decarbonizzazione del settore

Una nuova partnership per promuovere le applicazioni sostenibili dell’idrogeno nel settore del trasporto aereo e nell’intero settore aeroportuale. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato oggi tra Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo e tra le maggiori aziende quotate italiane per capitalizzazione, Save, che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia e lo scalo di Treviso, e la francese Airbus.

L’accordo

Le tre aziende accelerano nella transizione energetica condividendo una strategia comune per contribuire a ridurre le emissioni dei gas serra correlate alle attività aeroportuali, a partire proprio dallo scalo veneziano, gestito dalla società Save. La collaborazione sarà ad ampio spettro e riguarderà pertanto diversi ambiti, dalle opzioni tecnologiche alle sfide del futuro per proseguire nell’obiettivo di abbattimento delle emissioni necessario per l’intero comparto dell’aviazione.

La prospettiva di Snam

La missione di Snam è di guidare l’evoluzione del settore energetico grazie a una rete innovativa di energia sostenibile, attraverso cui garantire forniture stabili al continente europeo. Di questa ampia strategia per il “green” fa parte anche la costituenda Fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, di cui Snam è una dei soci fondatori.

Le parole di Alverà

“L’idrogeno è una soluzione chiave per favorire la sostenibilità ambientale e la competitività di aeroporti, porti, trasporti pesanti e marittimi e di tutti i settori industriali difficili da decarbonizzare”, dice Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, che è “impegnata a investire in tecnologia, nello sviluppo della rete e in progetti integrati per favorire lo sviluppo di una filiera nazionale dell’idrogeno, accelerando la transizione energetica”.

Il punto di Scarpa

“Per l’aeroporto di Venezia, significa contribuire fattivamente all’impegno per la riduzione delle emissioni nocive, in sintonia con l’obiettivo della nostra città di proporsi a livello internazionale come capitale della sostenibilità”, ha sottolineato invece Monica Scarpa, amministratrice delegata del gruppo Save.

Gli obiettivi

Lo studio e le diverse applicazioni dell’idrogeno nell’aviazione porteranno le società a condividere competenze che coinvolgono l’intera filiera. Lo sviluppo di questo combustibile più sostenibile contempla infatti tutte le fasi, dalla produzione allo stoccaggio, dalla fornitura all’utilizzo. L’intesa tra le tre società produrrà diversi studi di ingegneria e progettazione riguardanti l’infrastruttura tecnologica necessaria per il rifornimento di idrogeno sia agli stessi aeromobili sia ai mezzi aeroportuali. Non solo, le soluzioni in via di sviluppo potranno avere un impatto positivo sull’accessibilità allo scalo veneziano e accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di rendere il sistema aeroportuale a zero emissioni. Nell’accordo odierno inoltre rientrano anche le implementazioni di tecnologie innovative e soluzioni “end-to-end” basate proprio sull’idrogeno.



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