All’Expo di Dubai è stato presentato il braccio meccanico di Italrobot, che usa l’intelligenza artificiale per raccogliere i frutti solo quando sono maturi. Garantendo tre obiettivi: riduce gli sprechi e l’inquinamento; sostituisce mansioni oggi dominate dal caporalato e dallo sfruttamento; crea posti di lavoro specializzati per i giovani. La nostra intervista a Gaetano Capasso
All’Expo 2020 di Dubai è stato presentato il progetto di un robot che sarà impiegato nella raccolta dei frutti e che porterà una piccola rivoluzione nell’industria agronomica.
Un’apparecchiatura altamente specializzata sviluppata da Italrobot, realtà campana, con tre obiettivi in mente:
- ridurre gli sprechi e l’inquinamento: i frutti sono analizzati dal braccio meccanico grazie all’intelligenza artificiale e sono colti solo quando maturi;
- migliorare le condizioni di lavoro nei campi, permettendo di affidare ai macchinari lavori usuranti e per i quali non esiste un regolare mercato del lavoro, dunque contrastando il fenomeno del caporalato e dell’immigrazione stagionale e clandestina sfruttata e sottopagata;
- creare nuovi posti di lavoro specializzati e tecnici, insegnando ai ragazzi a utilizzare macchine e tecnologie che si usano anche in altri settori industriali, così garantendo una formazione preziosa e “spendibile”
Nella vetrina internazionale di Dubai, Italrobot si è guadagnata l’attenzione degli addetti ai lavori e ha fatto conoscere la ricerca italiana nel campo dell’agritech. Qui di seguito, l’intervista al suo Ceo e fondatore, Gaetano Capasso: