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Che effetto avrà la guerra ucraina su Libia e Sahel?

L’attacco russo contro l’Ucraina ci pone davanti all’effetto più duro dello scontro tra Democrazie e Autarchie: la guerra. Quali effetti nei delicati dossier del Mediterraneo allargato in cui Mosca è coinvolta?

Quello che vediamo in Ucraina, l’aggressione russa e il tentativo di Vladimir Putin di cambiare il corso degli eventi, siano essi quelli del presente o del passato, è lo snocciolarsi di una dinamica enorme: l’attacco che le Democrazie mature stanno subendo dai regimi autoritari.

Un’evoluzione drammatica, la guerra e le sue sofferenze, i suoi effetti devastanti. Da una parte le democrazie che vivono di processi istituzionali e riflettono costantemente sui diritti e sul valore dell’essere umano. Dall’altro il procedere spietato delle autocrazie, dove il potere è in mano al singolo che può decidere di portare avanti i propri interessi – non ultimi quelli di restare al potere – a proprio piacimento.
La guerra non fa paura a questo secondo genere di sistemi, l’utilizzo della forza per raggiungere un obiettivo che spesso sovrappone necessità esterne (di carattere geopolitico, afferenti alle relazioni internazionali) a quelle interne (la permanenza al potere, appunto, e la necessità di accontentare il gruppo elitario che permette la presa sul potere).
L’interesse per la collettività dell’autocrate diventa solo speculativo, funzionale. È la narrazione che lo guida: come quando Putin racconta la campagna ucraina come una missione difensiva per proteggere la Russia, i russi, la propria storia e il proprio futuro.
È un attacco totale alle democrazie, se si considera l’allineamento che un’altra autocrazia sta dimostrando sulla vicenda ucraina: la Cina, che pur difendendo i propri interessi, sembra intenzionata a rafforzare il fronte con la Russia contro l’Occidente (che rappresenta il luogo delle democrazie liberali).
L’Ucraina di Pechino si chiama Taiwan, seppure con tutte le diversità del caso. L’approccio mentale è comunque identico e allineato. Cambierà qualcosa su questo delicatissimo fronte? La Cina sarà spinta a dare una prova di forza?
L’obiettivo di Russia e Cina (e nel piccolo di altre pseudo potenze autocratiche come l’Iran o la Corea del Nord) è quello di dimostrare ai Paesi terzi che il loro modo di approcciarsi al mondo è più funzionale di quello democratico. E qui siamo a rischio, perché potrebbero trovare chi li ascolta.
Un problema da porci all’interno di questo tema cruciale riguarda gli effetti di quanto in atto su altri dossier sensibili. Pensiamo ad esempio all’Africa, alla Libia o al Mali dove i russi sono presenti con le forze grigie dei contractor militari. Dopo l’assalto in Ucraina come cambierà l’azione geopolitica russa in certe aree del mondo, dove la democrazia fatica ad attecchire?
L’operazione russa potrebbe deviare gli sforzi di questi Paesi in Nord Africa e Sahel fatti anche attraverso l’aiuto di istituzioni democratiche come le Nazioni Unite e con il sostegno dell’Occidente (Usa e Ue). L’attacco all’Ucraina arriva inoltre in un momento in cui quest’area, parte del Mediterraneo allargato, stava cercando una difficoltosa forma di stabilizzazione — puntualmente squarciata dai disequilibri che si sono creati in alcun Paesi. La mossa di Putin rischia di ripercuotersi anche in queste dinamiche, dato che la Russia ha ruoli da giocare ancora in certi ambienti geopolitici.


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