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Italia a Kiev. La (doppia) missione di Di Maio

Paradosso: è un bene che la Russia sia guidata da un ex agente segreto. Putin non farà follie, ma in questa fase la mediazione italiana è cruciale per la de-escalation. La missione di Luigi Di Maio a Kiev vista da Joseph La Palombara, professore emerito di Yale

C’è una serie di punti importanti da tenere in considerazione in merito alla crisi diplomatica intorno all’Ucraina. Il primo: è una fortuna, forse per la prima volta, che un ex leader del Kgb (i servizi segreti russi, ndr) sia anche il leader della Russia. Il governo russo ha dato ordine a più di centomila truppe e al relativo equipaggiamento militare di marciare verso il confine ucraino. Queste truppe, così ci raccontano i reportage, sono attrezzate in modo tale da suggerire un attacco, o meglio un’invasione in Ucraina. C’è anche chi crede che questa invasione sia imminente.

Ma Vladimir Putin non è uno stolto. Né vuole rischiare il tutto per tutto a meno che non sia sicuro non solo di vincere ma anche di poter dar vita a una nuova configurazione dell’Europa. La sua esperienza al Kgb lo spinge a muoversi con cautela. Non a prendersi rischi non necessari che rimangono molto alti finché gli Stati Uniti e la Nato continuano a mostrarsi determinanti e vigili.

L’Italia da parte sua può ricoprire un ruolo di primo piano nella crisi grazie alle visite di Luigi Di Maio a Kiev e di Mario Draghi a Parigi da Emmanuel Macron. Anzitutto chiarendo in modo netto che l’unità e la determinazione della Nato sono reali e operative. In questo frangente la relazione fra Italia e Russia, forte di una storia secolare, può tornare di grande aiuto.

Ma c’è un altro compito che l’Italia può svolgere da protagonista. Riguarda la Nato e le lamentele, richiamate da Putin, contro il presunto “accerchiamento” dell’Alleanza intorno alla Russia. L’Italia può e deve mantenere un atteggiamento più critico nella contesa tra Russia e Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, su questo punto. Da ministro degli Esteri Di Maio può farsi garante del protagonismo italiano sul dossier e promettere che l’Italia farà tutto il possibile per trovare un compromesso su una situazione che Putin ritiene inaccettabile.

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