Telefonata tra i due presidenti. Il leader ucraino festeggia “l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati” e conferma il chiarimento del malinteso di comunicazioni di ieri. Palazzo Chigi ribadisce il sì all’uscita della Russia dalla piattaforma di comunicazione bancaria e alla fornitura di assistenza militare
“Questo è l’inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati, Ucraina e Italia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi in una conversazione telefonica ha sostenuto l’uscita della Russia da Swift e la fornitura di assistenza militare. L’Ucraina deve entrare a far parte dell’Unione europea”. Con questo tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sembra aver messo la parola fine alle tensioni con il capo del governo italiano.
This is the beginning of a new page in the history of our states 🇺🇦 🇮🇹. #MarioDraghi in a phone conversation supported Russia’s disconnection from SWIFT, the provision of defense assistance. Ukraine must become part of the #EU.
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 26, 2022
Draghi “ha ribadito” a Zelensky “che l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift” e ha “detto che l’Italia fornirà all’Ucraina assistenza per difendersi”, si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi. Il comunicato spiega anche che Draghi “ha telefonato” a Zelensky “per esprimere a lui e al popolo ucraino la solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione Russa”. Il presidente ucraino, si legge ancora, “ha confermato il chiarimento totale del malinteso di comunicazioni avvenuto ieri e ha ringraziato il presidente Draghi per il suo sostegno e per la forte vicinanza e amicizia tra i due popoli”. I leader ”hanno concordato di restare in stretto contatto nell’immediato futuro”.
Ma ecco cos’è accaduto nelle ore precedenti.
I due si dovevano sentire ieri mattina, alle 9.30, prima che il presidente del Consiglio tenesse un’informativa urgente sulla situazione in Ucraina alla Camera. Ecco cos’ha detto, parlando a braccio, Mario Draghi:
“Ieri ho partecipato a un Consiglio europeo straordinario, a cui ha preso parte anche il Presidente Zelensky. È stato un momento veramente drammatico quello della connessione con il presidente Zelensky. È nascosto in qualche parte di Kiev. Ha detto che lui non ha più tempo, che l’Ucraina non ha più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo delle forze di invasione russa. È stato un momento drammatico che ha colpito tutti i partecipanti al Consiglio europeo. Oggi, stamattina prima di venire qua, mi ha cercato prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico, per le 9.30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il presidente Zelensky non era più disponibile”.
A quelle parole è seguito un duro tweet di Zelensky, a cui probabilmente non sono stati trasmessi né l’intero discorso di Draghi né tantomeno la drammaticità trasmessa alla Camera. Il presidente ucraino, raccontando i “duri combattimenti”, ha scritto: “La prossima volta cercherò di spostare il programma di guerra per parlare con Mario Draghi in un momento preciso. Nel frattempo, l’Ucraina continua a lottare per il suo popolo”.
Today at 10:30 am at the entrances to Chernihiv, Hostomel and Melitopol there were heavy fighting. People died. Next time I’ll try to move the war schedule to talk to #MarioDraghi at a specific time. Meanwhile, Ukraine continues to fight for its people.
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 25, 2022
Nelle ore successive Palazzo Chigi ha ribadito che “non vi è alcuna richiesta di eccezione sulle sanzioni da parte dell’Italia. La posizione italiana è allineata a quella della Ue”. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha sottolineato che “non c’è alcun veto” rispondendo a una domanda sulla possibilità di escludere la Russia dal sistema Swift. Dopo la convergenza di Italia e Germania, l’unico Paese dell’Unione europea a non essersi schierato a favore di questa soluzione è l’Ungheria di Viktor Orbán. Sempre ieri, il Consiglio dei ministri ha varato un decreto urgente sulla crisi in Ucraina che prevede misure di rafforzamento delle forze armate nella Nato e aiuti finanziari al governo ucraino.
Il tweet di sabato mattina di Zelensky e la nota di Palazzo Chigi sembrano aver sedato le tensioni, alimentate probabilmente anche dalle difficoltà di comunicazione tra Roma e Kiev in queste ore concitate. Inoltre, potrebbero rappresentare una rivincita dell’Occidente sulla narrativa che Mosca vuole imporre: quella che vede, in una sfida crescente tra modelli (democrazie contro autocrazie), l’Occidente abbandonare chi lo considera l’El Dorado.