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La quarta dose potrebbe non servire. Gli ultimi studi

Uno studio recente sostiene che per chi è sano tre o addirittura due dosi del vaccino anti-Covid possono bastare per sconfiggere il virus. Il ruolo della memoria delle cellule T e i rischi controproducenti di fare troppi vaccini

Giovani, sani e con tre dosi del vaccino possono stare tranquilli, forse per anni, riguardo al Covid. Secondo nuovi studi del virus che ha messo in ginocchio il mondo, non ci sarà bisogno di un’ulteriore inoculazione. Le tre dosi previste fino ad oggi potrebbero bastare per mantenere una protezione durante diversi mesi o addirittura anni.

“Mentre le persone in tutto il mondo sono alle prese con la prospettiva di convivere con il coronavirus nel prossimo futuro, una domanda si fa presente: fra quanto tempo avranno bisogno di un’altra dose di vaccino?”, si legge sul The New York Times. Il quotidiano americano riprende una ricerca in cui si spiega come ricevere tre dosi dei vaccini a formula mRna (Pfizer o Moderna) aiuta la creazione di anticorpi efficaci per prevenire la malattia grave o la morte, nonché molte delle varianti del Covid.

John Wherry, direttore dell’Istituto di Immunologia dell’Università di Pennsylvania, ha confermato al NYT che gli scienziati cominciano ad analizzare ora gli effetti delle dosi booster, per cui molto probabilmente una quarta dose non sarà necessaria. Questo ovviamente nel caso di persone adulte considerate sane.

Invece chi ha più di 65 anni, o è ad alto rischio o fragile, può trarre beneficio di una quarta dose. Ma siccome non si tratta della maggioranza della popolazione, le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno confermato che a breve escluderanno la raccomandazione di una nuova inoculazione contro il Covid.

Il NYT ha anche citato altre quattro ricerche che hanno scoperto come il sistema immunitario, usando le cellule T alla base dei vaccini o nella guarigione, sono capaci di ricordare e attaccare il virus dopo diversi mesi o anche anni. È il caso dei pazienti che hanno sofferto di Sars nel 2003 e anche oggi, anni dopo, sono capaci di sconfiggere il virus con le proprie difese.

Wendy Burgers, immunologa dell’Università di Cape Town e autrice di una delle ricerche pubblicate sulla rivista Nature, sottolinea che “le risposte della memoria possono durare per secoli […] Potenzialmente, la risposta dei linfociti T è estremamente longeva”.

I dati sulla mancata necessità di una quarta dose non sono definitivi ma arrivano dopo diverse critiche e perplessità sulla strategia di fare continui vaccini, che potrebbero nuocere la salute del sistema immunitario.

Anthony Fauci, principale consulente sanitario del governo di Joe Biden, considera prematuro parlare di un nuovo booster contro il Covid: “Vogliamo seguire con attenzione quanto dura la protezione dopo la terza dose del vaccino mRna […] Se la protezione è più duratura rispetto a quella di chi ha la seconda dose, possiamo pensare ad un tempo più lungo prima di raccomandare una quarta dose”.

In un altro reportage pubblicato dal NYT, l’immunologa Akiko Iwasaki dell’Università di Yale spiega perché non è completamente folle immunizzare più volte, periodicamente, ma ci sono “forme migliori rispetto ad applicare rinforzi ogni sei mesi. Altre strategie potrebbero farci uscire da questa situazione senza eterni booster”.

In più, perché ad ora non ci sono dati che confermano l’efficacia di una quarta dose, o più dosi fatte per specifiche ed eventuali varianti, né sui probabili effetti negativi e l’indebolimento del sistema immunitario.



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