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Putin e la sfida della transizione visti dall’Italia. Le parole dell’amb. Starace

La forte dipendenza dalle esportazioni di fonti energetiche tradizionali rende la svolta ecologica una sfida ancora più complessa per Mosca. Le parole del diplomatico italiano

L’economia russa è ancora fortemente dipendente dalle esportazioni di fonti energetiche tradizionali, e quindi il processo di transizione ecologica rappresenta una sfida ancora più complessa per Mosca. Lo ha affermato l’ambasciatore italiano in Russia, Giorgio Starace, intervenendo al terzo seminario “La cooperazione italo-russa per lo sviluppo di un’economia verde e innovativa”, organizzato da Banca Intesa Russia e dalla Camera di Commercio e dell’industria russa.

IL RAPPORTO ITALIA-RUSSIA

L’ambasciatore, che da qualche mese è arrivato a Mosca dopo l’esperienza a Tokyo, ha poi sottolineato che l’Italia crede moltissimo in un futuro molto buono nelle relazioni bilaterali e anche nel futuro della Russia, un Paese che ha davanti a sé un avvenire molto promettente, essendo dotato di sconfinate risorse. Ma per vincere la sfida derivante dalla transizione energetica, la Russia avrà bisogno di ingenti investimenti e sicuramente di innovazione tecnologica e in quest’ottica la collaborazione tra Roma e Mosca ha interessanti opportunità di rafforzamento. Inoltre, sarà essenziale il contributo di ciascun Paese, in particolare ovviamente dalle maggiori potenze energetiche mondiali, quindi anche e in gran parte dalla Russia, ha spiegato.

L’IMPEGNO DI PUTIN

Pochi giorni fa il presidente russo Vladimir Putin, nell’incontro con i rappresentanti di alcune delle principali imprese italiane operanti in Russia, ha ricordato la determinazione di Mosca a investire nello sviluppo di tecnologie verdi, ha spiegato l’ambasciatore Starace. Il presidente russo, ha continuato il diplomatico, ha evidenziato la volontà della Russia di diventare in futuro un Paese esportatore di nuove fonti energetiche, tra cui l’idrogeno, evidenziando come tale dinamica offrirà numerose occasioni per aumentare la realizzazione di progetti congiunti di collaborazione in tale campo. “Sono convinto che saranno tante le opportunità in futuro per rafforzare la cooperazione bilaterale, sia a livello istituzionale che d’impresa, per lo sviluppo di un’economia verde e innovativa tra Italia e Russia”, ha detto.

LA SFIDA PER MOSCA

Poiché la geografia russa si estende su reservoir gasiferi e petroliferi che fanno da motore economico per il Cremlino, la transizione ecologia può rappresentare, come confermato dall’ambasciatore Starace, un rischio per Mosca. Infatti, la decarbonizzazione, spinta anche dagli Stati Uniti di Joe Biden come vettore geopolitico, potrebbe mettere in ginocchio la Russia, e renderla così una non-più-potenza, e dunque molto più gestibile. Anche perché, a differenza per esempio dell’Arabia Saudita che si è data una direzione con Vision 2030, la Russia non sembra essersi (ancora?) dotata di una strategia in grado di affrontare la sfida. E le recenti tensioni sull’Ucraina, con i prezzi del gas alle stelle, sembrano confermarlo.


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