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Fuga da San Pietroburgo. Dove si giocherà la finale di Champions League?

Domani l’Uefa ratificherà la decisione di non disputare la partita nella città russa. Londra in pole position. Lo Schalke 04 (serie B tedesca) cancella Gazprom dalle maglie

La Uefa ha già deciso: poche ore dopo l’invasione delle truppe russe nel territorio ucraino, il massimo organo sportivo europeo ha già preso la decisione di non disputare la finale di Champions League a San Pietroburgo. Lo rivela l’agenzia Associated Press: si tratta di una decisione presa anche dopo una precisa richiesta dell’Unione europea che verrà ratificata domani (venerdì 25 febbraio, ndr), nel corso del comitato esecutivo straordinario. L’ipotesi è di sospendere la sede, senza nuova assegnazione, lasciandola sub iudice.

Intanto, l’Uefa ha diffuso una nota in cui esprime“la forte condanna dell’invasione militare russa in Ucraina”. “Stiamo affrontando questa situazione con la massima serietà e urgenza”, si legge nel comunicato.

Come raccontato su Formiche.net, il Regno Unito spinge per la finale nello stadio londinese di Wembley, forte sia delle buone probabilità di vedere due squadre inglesi giocarsi il trofeo sia dei buoni rapporti – cementati dalla battaglia sulla Superlega – tra il primo ministro Boris Johnson e il numero uno dell’Uefa Aleksander Čeferin, avvocato sloveno con cittadinanza britannica.

Chissà se la situazione in Ucraina avrà ripercussioni anche su Gazprom, monopolista del gas, perno dell’economia e della politica russa, oltreché del potere del Cremlino, che è impegnato in una sorta di sportwashing di Mosca sponsorizzando tre grandi competizioni, tra cui proprio la Champions League. Dopo l’invasione, lo Schalke 04, club della seconda divisione tedesca, ha annunciato che non metterà più la scritta Gazprom sulla maglia della sua squadra. Contestualmente si è dimesso Matthias Warning, amministratore delegato del progetto Nord Stream 2 inserito all’interno del club proprio dal colosso russo del gas.

Intanto, le conseguenze della guerra riguardano anche lo sport in Ucraina. “A causa dell’imposizione della legge marziale, il campionato ucraino è stato sospeso”: questo il comunicato ufficiale della Federcalcio locale dopo l’attacco russo delle ultime ore.

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