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La partita in Ucraina è anche cyber. Biden manda la sua esperta a Bruxelles

Anne Neuberger a Bruxelles e poi a Varsavia per colloqui con i Paesi Ue e Nato. Obiettivo: elevare la sicurezza informatica a priorità di primo livello. Ecco gli scenari temuti da Washington

Prevenire e contrare gli attacchi informatici russi contro l’Ucraina, gli Stati Uniti, l’Unione europea e la Nato. È l’obiettivo della visita a Bruxelles e a Varsavia di Anne Neuberger, ex ufficiale dell’Nsa oggi vice consigliera per la sicurezza nazionale della Casa Bianca con delega a cyber e tecnologie emergenti.

In agenda, incontri con funzionari della Nato e dell’Unione europea a Bruxelles, con quelli dei Paesi baltici a Varsavia, e virtuali con quelli tedeschi e francesi. Obiettivo: “Elevare la sicurezza informatica come una priorità di primo livello nella Nato e con i partner internazionali”, ha spiegato un alto funzionario dell’amministrazione Biden ai giornalisti.

“Se continuano ad usare sforzi informatici, beh, possiamo rispondere allo stesso modo, con il cyber”, aveva spiegato il presidente Joe Biden in conferenza stampa il 19 gennaio.

Pochi giorni dopo, cioè, che diversi siti del governo ucraino erano stati oggetto di un attacco informatico su larga scala. Kiev aveva puntato il dito contro Mosca. Immediatamente gli esperti informatici della Nato a Bruxelles avevano “scambiato informazioni con le loro controparti ucraine sulle attuali attività informatiche dannose”, aveva detto Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza. “Gli esperti alleati stanno anche sostenendo le autorità ucraine sul terreno”, aveva aggiunto. Successivamente, la Nato e l’Ucraina hanno firmato un accordo su una maggiore cooperazione informatica, che comprende anche l’accesso per Kiev alla piattaforma di condivisione delle informazioni sui malware dell’Alleanza. “Il forte sostegno politico e pratico della Nato all’Ucraina continuerà”, aveva dichiarato Stoltenberg.

“Apprezziamo l’aiuto delle aziende e dei funzionari statunitensi, è molto prezioso per noi”, ha dichiarato Victor Zhora, numero due della Derzhspetszviazok, cioè l’agenzia di sicurezza informatica ucraina, a CyberScoop. “Abbiamo avuto alcuni colloqui con diverse persone, e sentiamo il sostegno e il supporto pratico. Continuiamo a ricevere informazioni preziose, che ci permettono di continuare le indagini” sul massiccio attacco avvenuto a metà gennaio, ha aggiunto.

Gli Stati Uniti, infatti, temono gli attacchi informatici russi nel mezzo delle tensioni sull’Ucraina. Preoccupano soprattutto due scenari: il ruolo di queste offensive (come di altre misure attive pensate per destabilizzare, tra cui la disinformazione) all’interno di un piano per l’invasione; il ricorso a esse anche nel caso in cui l’amministrazione Biden decidesse di imporre dure sanzioni economiche sulla Russia.



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