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Le coop italiane vogliono digitalizzare le Pmi. Ecco il loro piano

Sì alla digitalizzazione, ma inclusiva. Il progetto delle coop italiane (con Google)

Al via Cooperazione Digitale, il progetto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane sostenuto da Google con 3,5 milioni. Uno sforzo per rendere la trasformazione tecnologica orizzontale e potenziare le piccole aziende e nonprofit italiane ancora indietro sul digitale

La digitalizzazione innerva la crescita di qualsiasi azienda, dalle multinazionali alle piccolissime, piccole e medie imprese. Le quali, però, spesso hanno molte più difficoltà a rinnovarsi e abbracciare i nuovi strumenti digitali, i catalizzatori della crescita del nuovo millennio a prescindere dal settore.

Secondo l’indice Desi (che misura il livello di digitalizzazione delle economie e delle società) l’Italia è ancora in forte ritardo rispetto alla media europea. Nonostante l’accelerazione impressa (anche) dalla pandemia, che nel 2020 ha sollevato il Paese dal 25° al 20° posto tra i ventisette Stati europei, rimaniamo al 25° per competenze digitali. Solo il 9% delle compagnie italiane sfrutta i big data (la media Ue è al 14%), solo il 18% (contro il 25%) sfrutta l’intelligenza artificiale.

In questa cornice si muove l’impegno dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e Google. Cooperazione Digitale: questo il nome del nuovo progetto pluriennale che si propone di accelerare il processo di digitalizzazione supportando gli sforzi di imprese cooperative e nonprofit in tal senso. Da parte sua, la multinazionale americana ha annunciato di aver destinato al progetto 3,5 milioni di euro tramite la propria divisione filantropica, Google.org.

Il progetto Cooperazione Digitale è stato presentato mercoledì, in un evento che ha visto la partecipazione del ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il presidente per l’area EMEA di Google Matt Brittin e Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane, che a sua volta rappresenta oltre il 90% del mondo cooperativo italiano – 39.500 imprese e 1.150.000 lavoratori per un fatturato complessivo di 150 miliardi. Sono intervenute anche Katia De Luca (Fondazione PICO) e Cinzia Montagnini (Idea Positivo).

Significativa la presenza del titolare del Mise, che ha assicurato il sostegno del governo al progetto. “È un momento di grande cambiamento”, ha dichiarato il ministro Giorgetti, “ma solo investendo si può affrontare la sfida e vincerla”. La digitalizzazione porta con sé grandi opportunità ma anche grandi rischi e costi in termini di occupazione; alcuni settori ne saranno danneggiati, ha spiegato, altri beneficiati. Ma la sfida digitale va raccolta, anche e soprattutto dalle piccole realtà, perché è l’unico modo di aprirsi al mondo, mettersi “nella vetrina globale” e far valere il brand Italia.

Da parte sua, il rappresentante di Google ha rimarcato che “le cooperative possono ricoprire un ruolo chiave nella trasformazione digitale dell’Italia in modo sostenibile e inclusivo”. La multinazionale è felice di poter contribuire a Cooperazione Digitale, ha spiegato Brittin, perché si tratta di una scommessa sulle persone affiancata da una visione strategica sul futuro del Paese. L’ultima donazione di Google.org ha portato a 8,5 milioni il contributo complessivo dell’azienda dal 2018 a quest’oggi.

Per il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, la collaborazione con Google “assume una rilevanza strategica” e “ci dà la possibilità di supportare tante cooperative che possono trovare nella transizione digitale un’opportunità di sviluppo innovativo, ‘dal basso’”. Se non espansa orizzontalmente, ha spiegato, la digitalizzazione rischia di creare nuove disuguaglianze e allargare quelle già esistenti. “In Italia, si stima che in 15 anni saranno a rischio obsolescenza oltre 3 milioni di lavoratori in agricoltura, nel commercio e nella manifattura. Questo ci deve portare a un investimento straordinario nella formazione e nell’istruzione delle persone e dei lavoratori”.


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