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Corsa ai chip, 4 miliardi fino al 2030 e 600 milioni dalla Bei

Obiettivo: aumentare la produzione nazionale. Reuters rivela i dettagli della bozza di decreto pensata per incentivare le aziende straniere (a partire da Intel). Dalla Banca europea per gli investimenti in arrivo un prestito a STMicroelectronics anche per gli stabilimenti in Italia (Agrate e Catania)

Quattro miliardi di euro sul piatto, da qui al 2030, per aumentare la produzione nazionale di semiconduttori e attrarre investimenti da aziende straniere. È quanto contiene una bozza di decreto del governo italiano visionata da Reuters: 150 milioni di euro nel 2022 e 500 milioni di euro all’anno dal 2023 al 2030.

Roma ha messo gli occhi su Intel, che sembra aver scelto la città tedesca di Magdeburgo per il suo nuovo impianto di produzione. Francia e Italia, invece, sono in pole position per il centro di progettazione e l’impianto di confezionamento. L’investimento di Intel in Italia dovrebbe valere complessivamente circa 8 miliardi di euro in dieci anni. Il governo italiano, riporta Reuters, punta anche sulle nuove regole di finanziamento per le strutture innovative di semiconduttori annunciate il mese scorso dalla Commissione europea sotto il cosiddetto Chips Act.

Ma quella americana non è l’unica azienda con cui l’Italia è in trattative. Ci sono anche la franco-italiana STMicroelectronics, la taiwanese MEMC Electronic Materials Inc e l’israeliana Tower Semiconductor, destinata a essere acquisita da Intel.

L’obiettivo del governo, con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti titolare del dossier, è promuovere “la ricerca e lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori e gli investimenti in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative” per non farsi trovare impreparati davanti a una nuova crisi che, come quella pandemica, possa creare colpire il Paese a causa della sua forte dipendenza dalle forniture dall’estero.

Intanto, la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha deciso di fornire un importante sostegno finanziario a STMicroelectronics: un prestito di 600 milioni di euro per le attività di ricerca e sviluppo e di pre-industrializzazione. L’operazione riguarda tecnologie e componenti innovativi, nonché linee di produzione per semiconduttori avanzati. Questi investimenti saranno realizzati negli impianti esistenti della STMicroelectronics in Italia (Agrate e Catania) e in Francia (Crolles). Contribuiranno allo sviluppo di tecnologie e prodotti per affrontare le grandi sfide della transizione ambientale e della trasformazione digitale in tutti i settori, si legge in una nota.

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