Skip to main content

In Kuwait due nuovi Eurofighter. Scortati dall’Aeronautica italiana

Il programma Eurofighter procede in linea con le previsioni. Il terzo e quarto Typhoon realizzati da Leonardo sono arrivati a destinazione, dopo i primi consegnati lo scorso dicembre e gli altri 24 in programma. I velivoli hanno raggiunto il Kuwait grazie al contributo dell’Aeronautica militare italiana

Atterrati in Kuwait il terzo e quarto Eurofighter Typhoon di Leonardo, destinati alla Kuwait Air force, dopo i primi due trasferiti a metà dicembre 2021. La consegna fa parte di un ordine totale di 28 velivoli firmato nel 2016, dal valore di circa otto miliardi di euro. “Gli Eurofighter Typhoon che abbiamo sviluppato per la Kuwait Air force sono i più avanzati mai prodotti nell’ambito del programma europeo”, ha commentato l’innovazione dei velivoli il responsabile del programma Eurofighter presso la Divisione velivoli di Leonardo, Guido Sibona. “In cooperazione con l’Aeronautica Militare Italiana stiamo fornendo al Paese un’ampia capacità di difesa aerea, unitamente alla realizzazione di infrastrutture allo stato dell’arte per il supporto e la manutenzione di una flotta di 28 velivoli”.

Il coinvolgimento dell’Aeronautica

Gli Eurofighter sono volati verso il Kuwait anche grazie al contributo dell’Aeronautica militare italiana. Infatti, la consegna che ha permesso di trasferire gli aerei di Leonardo nel Paese mediorientale ha visto la partecipazione dell’Arma azzurra che ha provveduto al rifornimento dei velivoli in volo, “Air to air refueling trail”. Il rifornimento è stato realizzato grazie a una complessa attività operativa che ha previsto l’impiego di due velivoli KC767A del 14° Stormo di base a Pratica di Mare.

Sinergia tra Forze aeree

Il programma Eurofighter Kuwait rientra in una più ampia collaborazione tra le due Aeronautiche militari, quella italiana e quella kuwaitiana. L’intesa comprende diverse attività, da quelle più operative all’addestramento dei piloti. L’Aeronautica militare italiana sta provvedendo, in Italia, alla formazione iniziale degli ingegneri e dei tecnici che supporteranno l’attività della flotta dei Typhoon nel Paese. L’azienda di piazza Monte Grappa gioca un ruolo di primo piano nell’evoluzione dell’Eurofighter grazie anche al radar Aesa (Active electronically scanned array).

Tale strumento permette di incrementare le prestazioni e la competitività del velivolo. L’Eurofighter Typhoon beneficia infatti di un programma di aggiornamento e miglioramento tecnologico ben definito, che ne garantisce la competitività durante l’intero ciclo di vita. Tutto all’insegna delle tecnologie più innovative, sia a bordo dell’aereo sia nel supporto logistico, per aumentare l’efficacia operativa, le capacità di sopravvivenza e l’economia di gestione dell’intero programma Eurofighter, fiore all’occhiello della tecnologia aerospaziale e della difesa europea.

Il programma Eurofighter e il ruolo italiano

Il programma Eurofighter è gestito dal consorzio Eurofighter GmbH, società con sede a Monaco (Germania) partecipata da Leonardo, Bae Systems e Airbus Defence & Space per la Germania e la Spagna. Mentre sul versante governativo il programma è gestito dalla Nato Eurofighter & Tornado management agency (Netma), costituita per soddisfare l’approvvigionamento delle Forze aeree dei Paesi partecipanti, dall’Italia al Regno Unito, dalla Germania alla Spagna. Questi quattro partner hanno già ordinato 510 esemplari di Typhoon ma tra i clienti internazionali ne sono ricompresi altri: Arabia Saudita (72 velivoli), Austria (15), Oman (12), Kuwait (28) e Qatar (24), per un totale di 661 aerei ordinati.

Leonardo provvede a circa il 36% del valore dell’intero programma, operando a livello di componenti aeronautiche ed elettronica di bordo. La significatività del programma dell’Eurofighter, inoltre, si dimostra anche nell’impatto che sulla dimensione occupazionale, coinvolgendo più di centomila persone di cui più di 20mila in Italia, e metà dei fornitori totali sono italiani.

(Foto: Leonardo)



×

Iscriviti alla newsletter