Khan ha annunciato che importerà 2 milioni di tonnellate di grano e acquisterà gas naturale da Putin. Ecco cosa si cela dietro il silenzio di Nuova Delhi sulla condanna pubblica per l’invasione dell’Ucraina
A conclusione del suo viaggio a Mosca, il primo ministro pakistano Imran Khan ha annunciato che il Pakistan importerà 2 milioni di tonnellate di grano e acquisterà gas naturale dalla Russia. Il suo tempismo è stato ampiamente criticato: ha giustificato il suo viaggio come un’attività “di routine” nell’interesse degli accordi bilaterali che Pakistan e Russia avevano programmato di firmare, soprattutto vista la scarsità delle riserve di gas in Pakistan.
Il Pakistan, di fatti, sta attraversando una grave crisi energetica, ragion per cui non poteva non acquisire rilievo l’importanza e la necessità del progetto per la realizzazione del gasdotto Pakistan-Stream avviato lo scorso anno con la firma di un protocollo d’intesa tra i due ministri degli Esteri. Sbarcando a Mosca proprio all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Khan è stato ripreso dalla telecamera nell’atto di manifestare il proprio compiacimento: “Quale momento migliore in cui arrivare, un momento alquanto emozionante”.
Forse era in possesso di informazioni che gli garantivano la certezza che sarebbe stato il primo leader a incontrare il presidente russo Vladimir Putin appena un attimo dopo l’inizio della guerra. Forse era lì proprio in quel particolare momento su incoraggiamento dei suoi alleati cinesi. In ogni caso, il tempismo del primo ministro è stato disastroso per la diplomazia pakistana, isolandola ulteriormente dai suoi tradizionali alleati come gli Stati Uniti e la Nato.
Se consideriamo, invece, questa situazione dal punto di vista cinese, il tempismo e il tacito sostegno del Pakistan alla Russia, dà vita a una nuova triade: allontanando ulteriormente gli alleati tradizionali India e Russia, il Pakistan consolida in questo modo – rispetto al campo d’azione cinese – una posizione quanto più lontana possibile dall’influenza degli Stati Uniti come mai prima d’ora.
Durante la Guerra fredda, il Pakistan è stato saldamente alleato agli Stati Uniti e anche se negli ultimi decenni Islamabad e Pechino hanno consolidato “un’amicizia che resiste alle intemperie”, il Pakistan è riuscito mantenere i rapporti desiderati con l’Occidente, tanto da aver avuto un ruolo insostituibile nell’azione statunitense di contrasto al terrorismo in Afghanistan, di cui ora tuttavia Khan si rammarica, ritenendo che si sia trattato in realtà di un errore strategico. Allo stesso tempo, il partenariato India-Russia ha subito diversi colpi, rispetto alle relazioni Stati Uniti-India, consolidatesi negli anni passati in seguito al rafforzamento del Quad come deterrente per la Cina nell’Indo-Pacifico. Il Pakistan ha cercato silenziosamente di contrastare l’equilibrio tra India e Russia sviluppando attività commerciali e rapporti economici con l’Ucraina che non hanno avuto un grande successo.
Il tentativo di Khan di spostare saldamente il Pakistan in una sfera sinorussa potrebbe avere anche avere più a che fare con una mossa politica. Nell’esatto momento in cui Khan si trovava a Mosca, il generale Qamar Javed Bajwa, potente capo militare del Pakistan, si trovava invece a Bruxelles presso l’Unione europea. Mentre Khan era intento a provvedere al suo elettorato antioccidentale, Bajwa stava adoperandosi rigorosamente al fine di sopperire ad alcuni dei danni commessi. Con l’economia in caos e Khan in conflitto rispetto al gruppo della military intelligence che allo stato attuale dirige il Pakistan, per il premier, intraprendere una visita così rischiosa, rappresentava un motivo in più per raccogliere quanto più sostegno dalla sua leadership. Sullo scacchiere politico dell’Asia meridionale, la visita di Khan ha dato inizio a una nuova era di cooperazione tra Russia e Pakistan. Questo determinerà senz’altro più problemi per l’India, specialmente in Afghanistan, dal momento che l’India è stata spesso inclusa nei meeting riguardo l’Afghanistan a causa delle sue relazioni con Mosca.
Un’alleanza tra Russia, Cina e Pakistan può ora costringere l’India a spostare le sue alleanze in occidente, rinunciando al suo tradizionale non-allineamento nella politica globale. L’India è enormemente dipendente dalle armi russe (49%) per difendere se stessa dalla Cina. Se da una parte tutto ciò non è altro che un residuo della Guerra fredda, d’altro canto vi è anche la riluttanza degli Stati Uniti e dell’Unione europea rispetto all’aprire le porte della tecnologia militare in India e sostituire la Russia come fornitore militare primario dell’India. Una “triade” tra i due nemici mortali dell’India (le uniche guerre che l’India indipendente ha combattuto in 75 anni sono contro il Pakistan e la Cina) e la Russia, la sua più grande fornitrice di difesa, rappresenta un pericolo per la strategia di sicurezza nazionale di Nuova Delhi.
I critici sono tuttavia scettici su quanto potrebbe decollare la cooperazione Mosca-Islamabad dopo questo nuovo round di severe sanzioni contro la Russia. L’economia del Pakistan è allo sfascio e dipende ampiamente dal sostegno degli Stati Uniti e dal Fondo monetario internazionale. L’incontro al Cremlino con Putin è durato tre ore e Khan ha fornito dettagli molto limitati lunedì alla televisione nazionale mentre difendeva le motivazioni del suo viaggio: “Inshallah (a Dio piacendo, ndr), il tempo dirà che abbiamo avuto uno straordinario confronto”, ha detto, senza fornire molti altri dettagli. Un viaggio come questo, d’altronde, non poteva passare inosservato, dal momento che sono passati ben 23 anni dall’ultima visita di un premier pakistano a Mosca.
L’invasione russa dell’Ucraina ha sollevato diversi interrogativi nello sviluppo geopolitico di alleanze in Asia. Innanzitutto, ha distolto l’attenzione della Casa Bianca di Biden dalla Cina e il Quad alla Nato e all’Europa. Ci sono voluti anni prima che i leader europei si convincessero riguardo alla necessità di un Indo-Pacifico libero e aperto e ora con la guerra alle porte, la priorità finalmente data all’Indo-Pacifico potrebbe ridursi enormemente in Europa.
Ciò che è certo è che se Cina e Russia riescono a reclutare il Pakistan dando luogo a una triade di alleanza, le dinamiche dell’Asia meridionale cambieranno per sempre. L’India sarà quindi alla mercé di un’alleanza sinorussa che potrebbe congiuntamente mantenere la pressione sull’India per ridurre la sua alleanza con gli Stati Uniti e l’Occidente. A Nuova Delhi, la performance quasi comica messa in atto da Khan a Mosca sarà vista per lo più come il risultato della dichiarazione della no limit friendship stipulata da Putin con Xi Jinping a Pechino il 4 febbraio.
Mentre il silenzio dell’India sulla condanna pubblica per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia potrebbe essere frainteso dall’Occidente, l’establishment della sicurezza indiana sta senz’altro avendo un ripensamento circa la storica connessione e forte e alleanza con Mosca in seguito alla visita di Imran Khan.