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Via gli antivirus russi dai server della Pa. L’annuncio di Gabrielli

Il sottosegretario ha dichiarato che il governo sta programmando di dismettere i sistemi come Kaspersky “per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco”

“Scontiamo i limiti strutturali di un sistema di server pubblici inadeguato, e che pure in questo ambito dobbiamo liberarci da una dipendenza dalla tecnologia russa”, per esempio quella “di sistemi antivirus prodotti dai russi e utilizzati dalle nostre pubbliche amministrazioni che stiamo verificando e programmando di dismettere, per evitare che da strumento di protezione possano diventare strumento di attacco”. È quanto dichiarato da Franco Gabrielli, sottosegretario con deleghe alla sicurezza e alla cybersicurezza, in un’intervista al Corriere della Sera con cui risponde alla questione Kaspersky.

Sulla questione è intervenuto il Copasir, che ha ascoltato il professor Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. La decisione dovrebbe essere presa già nei prossimi giorni e potrebbe prevedere un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per gli aspetti relativi alla Pubblica amministrazione e un avviso dell’Agenzia per la cybersicurezza che invita le organizzazioni a diversificare nel medio periodo. La notifica potrebbe seguire la via indicata dall’omologa unità francese, che espresso preoccupazioni non tanto per la sicurezza nazionale quanto per gli effetti che l’isolamento internazionale potrebbero sortire sulla capacità dell’azienda russa di fornire aggiornamenti dei suoi programmi.

“Dobbiamo imparare a vivere gli alert come gli annunci di eventi meteorologici avversi: non con disperazione ma con spirito di reazione per evitare le conseguenze peggiori”, ha dichiarato ancora Gabrielli.



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