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Maduro si schiera a sostegno dell’amico Putin

Il leader del regime venezuelano ha telefonato al presidente russo per ribadire il suo sostegno su quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina. Putin invece ha spiegato all’alleato la missione dell’operazione armata

Nemmeno la Cina è schierata in maniera netta a favore della guerra russa in Ucraina come il Venezuela di Nicolás Maduro. Mentre il governo ad interim di Juan Guaidó, riconosciuto da circa 50 Paesi, ha condannato le violenze di Vladimir Putin, il leader del regime venezuelano ha telefonato all’amico russo per ribadire il suo sostegno e rendersi disponibile in qualsiasi modo per aiutarlo.

A rendere noti i colloqui tra i due alleati è stato il ministero degli Affari esteri russo. “Maduro ha condannato le azioni destabilizzanti degli Stati Uniti e della Nato – si legge in una nota pubblicata su Twitter – e rimarcato l’importanza di contrastare la campagna di bugie e disinformazione lanciata dai Paesi occidentali”.

Giorni fa il regime di Maduro aveva condannato l’aggravarsi della situazione in Ucraina, e al contempo colpevolizzando la Nato per la fine degli accordi di Minsk. Sempre su Twitter, Maduro ha lanciato “un appello per la ricerca di soluzioni pacifiche per dirimere le differenze tra le parti. Il dialogo e non l’ingerenza sono garanzie della Pace. La fuoriuscita dagli accordi di Minsk promossa dagli Stati Uniti ha provocato la violazione del diritto internazionale e ha generato forti minacce contro la Federazione di Russia, la sua integrità territoriale e sovranità”.

Sottolineando anche le sanzioni imposte contro i funzionari del regime venezuelano, Maduro ha respinto “gli attacchi economici contro il popolo russo, che danneggino in modo consistente la possibilità di godere dei loro diritti umani”.

Secondo l’agenzia statale Interfax, durante la telefonata con Maduro “Putin ha espresso le sue valutazioni su quanto accade in Ucraina, segnalando che gli obiettivi dell’operazione militare speciale sono quelli di proteggere i civili nel Donbass”. Per lui l’obiettivo dell’operazione è il “riconoscimento delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, la sovranità della Russia sulla Crimea, così come la demilitarizzazione e de-nazificazione dello stato ucraino, garantendo il suo status di neutrale e senza armi nucleari”, secondo quanto spiegato all’amico Maduro.

In un comunicato il Cremlino ha riferito che durante la telefonata “le parti hanno discusso questioni d’attualità per rafforzare ulteriormente il partenariato strategico russo-venezuelano e l’attuazione di progetti congiunti. Le parti hanno convenuto di continuare lo scambio di visite di delegazioni e contatti a vari livelli”. Poche settimane fa sono stati chiusi nuovi accordi in materia economica, commerciale e di difesa tra Caracas e Mosca, ed è stata denunciata la presenza di militari e radar russi sul territorio venezuelano.

In seguito al riconoscimento delle province del Donbass da parte del Cremlino, Maduro aveva dichiarato che il Venezuela “sta con Putin, con la Russia, saremo sempre di più al suo fianco. Siamo pronti a giocarci tutto. La pace della Russia è la pace del mondo”.

Per Maduro, Mosca ha tutto il diritto di difendere quello che considera il suo territorio, la cui sicurezza sarebbe minacciata dall’intenzione dell’Ucraina di aderire alla Nato: “L’impero nordamericano e la Nato cercano, attraverso la via militare, di fermare la Russia e mettere fine a questo mondo multipolare che è ormai una realtà […] Il vecchio egocentrismo europeo e l’egocentrismo degli Usa si sono uniti con lo stesso obiettivo: attaccare la Russia, la Cina, l’Iran, Cuba, Bolivia, Nicaragua e Venezuela”.


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