Skip to main content

Metaverso, sarà davvero rivoluzionario?

Di Edward Abbiati ed Emiliano Coraretti

Questa tecnologia potrà essere un’evoluzione dei nostri giochi e strumenti di interazione oppure potrebbe diventare una piattaforma che realmente cambia il modo di vivere e interagire. L’analisi del fenomeno dal paper  “Metaverse. From Digital Ecosystems To Metaverses”

I concetti, le idee e anche le tecnologie spesso esistono da anni, decenni a volte, prima di riuscire a entrare davvero nella realtà di tutti i giorni. Ed è proprio quello che è toccato al concetto di Metaverso, in questi mesi salito alla ribalta mediatica, lasciando aperto il dubbio se sia davvero qualcosa in grado di cambiare le nostre vite o se invece sia solo un’altra moda, un Hype.

Gli hype si portano sempre dietro due vizi capitali: il primo è quello di volere semplificare tutto, facendo sparire ogni passaggio e dettaglio, sacrificati nel sacro nome della “vision”. Il secondo è quello di dare l’impressione di potere essere applicati in ogni situazione, di potere risolvere ogni cosa.

L’aspettativa legata agli hype è sempre altissima. Si vive una sorta di “primavera rivoluzionaria”, in cui ogni cosa è possibile e i dettagli sono solo piccoli fastidi da ignorare. Esaurita la spinta, si spegne anche l’entusiasmo.

Le vere rivoluzioni, invece, avvengono quando affiorano nuove necessità che possono essere soddisfatte dalle possibilità offerte da strumenti innovativi. Il mondo di oggi ha certamente cambiato le proprie esigenze – la digitalizzazione del modo in cui viviamo e lavoriamo, che durante la pandemia ha vissuto una forte accelerazione, ne è un esempio chiarissimo -, e allo stesso tempo, ha strumenti tecnologici che stanno raggiungendo una maturità e una componibilità molto alta. Mettere insieme Artificial Intelligence e IoT porta al Digital Twin. Cloud e Cybersecurity sono le basi per fare business, e via dicendo per tutte le tecnologie che abilitano la trasformazione digitale.

Il Metaverso, o forse più correttamente i Metaversi, oggi può sembrare l’ennesimo hype. Ma come spieghiamo nel nostro nuovo Paper Metaverse. From Digital Ecosystems To Metaverses, questo trend porta dentro di sé un potenziale che stiamo esplorando e su cui molti e importanti player stanno già investendo.

Il concetto esiste da decenni e le tecnologie che lo abilitano ormai le conosciamo bene: AI, XR, Blockchain, Cloud, Cybersecurity. Quindi sembra davvero lecito chiedersi: il Metaverso è una potenziale evoluzione dei social media? Di Internet? Dei tool di collaborazione che usiamo? Dei giochi che facciamo online? Nel passato, poi, ci sono state esperienze “Metaverse-like” (ricordate Second Life? O l’estate del Pokemon Go?), che all’inizio hanno creato scalpore, per poi fallire nel trovare un’applicazione realmente matura, profonda e continuativa.

Perché dovrebbe andare diversamente stavolta? Cos’è cambiato?

La pandemia ha accelerato molti trend trasformativi, primo fra tutti il passaggio verso il digitale, che coinvolge le scuole, gli uffici, le istituzioni, le aziende. Tornare indietro sarà impossibile. Inoltre, questi ultimi due anni hanno dimostrato a tutti che la presenza fisica non è più un limite per nessun business o interazione. Ora la presenza digitale non solo è accettata, ma sta diventando un elemento fondamentale nelle nostre decisioni, dal lavoro che scegliamo agli acquisti che facciamo fino al modo in cui decidiamo di interagire.

Le tecnologie, poi, sono maturate a tal punto da potere essere combinate e aggregate. Il limite del futuro, quindi, è la nostra fantasia. Perché questi nuovi strumenti ci permettono di ripensare e re-immaginare come affrontare le nuove sfide che ci troviamo di fronte, di spingere ed allargare le frontiere sia dell’immaginazione che quelle del business e della tecnologia.

L’uomo ha sempre inseguito la frontiera e il futuro passa sempre da quella parte.

Ci troviamo quindi di fronte a un bivio: il Metaverso potrà essere un’evoluzione dei nostri giochi e strumenti di interazione oppure potrebbe diventare una piattaforma che realmente rivoluziona il nostro modo di vivere e interagire. Che ci permette di vivere delocalizzati, in ambienti umani più consoni all’individuo, e che tramite avatar ci permetterà di interagire, lavorare, comprare e vendere in modo completamente virtualizzato.

Nel breve periodo le considerazioni sulle opportunità per il business sono probabilmente ancora limitate a chi fa giochi, strumenti di collaborazione o piattaforme di interazione. Ma siamo sicuri tra qualche tempo potremo permetterci di non adoperare questa evoluzione per rendere migliore il mondo in cui lavoriamo e viviamo? Se diventa una vera rivoluzione, il Metaverso davvero potrebbe risolvere alcune delle grandi questioni del nostro tempo: i rapporti tra cittadini e istituzioni, tra cittadini e l’ambiente (la mobilità, la sostenibilità, le mega city), perfino tra i cittadini e la loro salute, visto che la pandemia ha reso chiaro a tutti che in futuro dovremo sapere fare due cose: anticipare i picchi emergenziali e trattarli remotamente.

Per concludere, abbiamo bisogno di immaginazione ma non di eccesso di fantasia, di tecnologie all’avanguardia, ma abbastanza mature da essere composte tra di loro e usate da tutti. E soprattutto, abbiamo bisogno di cominciare a investigare dei progetti reali, anche piccoli, per iniziare un percorso a piccoli passi verso una maturità tecnologica e una profondità che possano decretare che il web 3.0 e il Digitale sono stati la leva con cui abbiamo deviato il corso della storia. Puntando non solo a sviluppare questo nostro mondo ma anche a migliorarlo.

×

Iscriviti alla newsletter