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Nuovo (dis)ordine mondiale. Il live talk della rivista Formiche

L’invasione russa in Ucraina rivoluzionerà, e lo sta già facendo, gli equilibri tra le maggiori potenze globali. La rivista Formiche ha interrogato mercoledì 16 marzo, alle ore 15.30, alcuni esperti di spicco dello scenario italiano e internazionale (Marina Sereni, Stefano Stefanini, Paolo Alli, Jean-Paul Fitoussi) sugli esiti di questo risiko

 

L’ordine mondiale uscirà profondamente cambiato dalla guerra in Ucraina. Prima del conflitto, gli Stati Uniti guardavano all’indo-pacifico per tenere testa all’ascesa della Cina e l’Europa si muoveva in ordine sparso a livello internazionale. È in questa distrazione dallo scacchiere euro-atlantico che la Russia di Putin ha visto l’occasione per imporre la propria idea di (dis)ordine globale.

Come muteranno le alleanze e i rapporti di forza dopo il conflitto ucraino? Come si comporterà la Cina? Confermerà la sua sostanziale neutralità, che fino ad ora, va detto, le ha conferito alcuni importanti vantaggi? La Repubblica popolare tenterà di condizionare il presidente Putin nel quadro di una riconferma della partnership russo-cinese? Questi interrogativi otterranno probabilmente risposta con l’incontro che si terrà nelle prossime ore a Roma tra Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza statunitense e il diplomatico cinese Yang Jiechi.

Dopo oggi, forse sarà chiaro cosa farà la Cina. Tra le opzioni di Xi Jinping, da un lato c’è l’indirizzamento della Russia di Putin, strategia che mirerebbe a rinforzare la posizione cinese tra i fautori del nuovo ordine globale, dall’altro c’è l’opportunità, cara ai vertici di Pechino, di approfittare di un sempre maggiore impegno statunitense sul fronte europeo, per beneficiare di un maggiore margine nell’indo-pacifico.

Formiche tenterà di fare luce su questi temi, sulla falsa riga dell’approfondimento impostato sull’ultimo numero uscito, in occasione del live talk che si è tenuto mercoledì 16 marzo alle ore 15.30. Tra nuovi pericoli ed equilibri di potenza, cosa aspettarsi dal futuro?

A delineare uno scenario più definito Marina Sereni, viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Stefano Stefanini, ambasciatore e senior advisor dell’Ispi; Paolo Alli, già presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato; Jean-Paul Fitoussi, economista, professore della Luiss Guido Carli di Roma e dell’Institut d’études politiques di Parigi. L’evento è stato moderato dal direttore della rivista Formiche, Flavia Giacobbe e trasmesso in diretta su questa pagina, sulla homepage di Formiche.net e sulla pagina Facebook di Formiche.

 

 

 


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