Paolo Rondelli, dal 1 aprile Capitano Reggente della piccola Repubblica, è il primo capo di Stato nella storia contemporanea ad appartenere alla comunità Lgbt. Con Igor Pellicciari firma questo articolo e sottolinea il ruolo sempre più importante dei soggetti “micro”, in particolare nel mezzo delle cupe narrative di guerra che scuotono le dinamiche “macro”
Quanto più i massimi sistemi entrano in crisi, tanto più le vicende di quelli minimi acquistano importanza e visibilità.
Nei momenti di confusione del Macro, è normale rifugiarsi e cercare risposte nella dimensione del Micro, facilitata nello sperimentare vie d’uscita alle principali questioni del momento. Che peraltro non di rado portano all’effetto collaterale di spingere verso innovazioni ed inedite soluzioni.
Applicabile a più contesti, questa massima calza a pennello al Sistema Internazionale dopo il crollo del Muro di Berlino e al sorprendente ruolo attivo che vi hanno giocato soggetti statuali piccoli e piccolissimi.
Il contesto post-bipolare ha allargato spazi di manovra in politica estera a molteplici soggetti a prescindere da dimensione e peso politico.
Anzi, l’accelerazione e smaterializzazione digitale delle relazioni internazionali ha trasformato la limitata estensione territoriale di un paese da handicap ottocentesco ad asset strategico e garanzia di rapidità di azione.
La Repubblica di San Marino è la dimostrazione di come soggetti micro siano diventati piattaforme distinte di iniziativa politica e camere di compensazione per conto di key-players macro (sia bilaterali che multilaterali) e come questa loro funzione sia cresciuta proprio nei momenti critici.
Lo dimostra la sorprendente diplomazia vaccinale che ha permesso alla Serenissima, nonostante le limitate risorse a disposizione, di essere già a maggio del 2021 il primo paese sovrano Covid-free al mondo.
È modus operandi che garantisce visibilità e risultati in passato impensabili; dall’azione quotidiana di governo fino alla stessa evoluzione dei diritti fondamentali, di cui viene promossa in anteprima la concreta applicazione, al di là di vuote retoriche di circostanza.
Da domani, 1 Aprile 2022 (oggi per chi legge, ndr), la Repubblica di San Marino sarà il primo paese nella storia contemporanea ad avere un capo di Stato (uno dei due Capitani Reggenti) appartenente alla comunità Lgbt.
È giusto dare alla piccola statualità sammarinese il credito che merita per il nuovo primato, in particolare per due motivi.
Il primo è che il Capo di Stato in oggetto è stato scelto per capacità e meriti professionali accumulati nel corso di una vita e non per il fatto di appartenere ad una minoranza spesso discriminata; nel goffo tentativo di compiere un gesto riparatore che, come visto altrove, ha in realtà sortito spesso effetti distorsivi.
Il secondo è che questa ennesima rivoluzione culturale procede e si realizza nonostante il mondo da un mese a questa parte sia completamente assorbito da cupe narrative di guerra che sembrano avere sospeso e fatto regredire tutto il resto.
A conferma che quando i massimi sistemi sembrano crollare, i minimi restano li a ricordarci il lato positivo dell’umanità (e il valore della pace).