“Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell’Europa”, filtra da Palazzo Chigi dopo l’incontro. “Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza”
Il governo guidato da Mario Draghi intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil. È quanto ha scandito il presidente del Consiglio nel corso del suo incontro con Giuseppe Conte, presidente del Momento 5 stelle che ha riferito di aver chiesto “di lavorare per maggiori risorse per la salute italiani”. “Abbiamo discusso del caro bollette, che sono anche triplicate, dell’aumento del prezzo dei generi alimentari. Questioni prioritarie rispetto all’incremento spesa” militare, ha detto. “Siamo rimasti che ci aggiorneremo”, ha quindi aggiunto.
Il presidente del Consiglio si è recato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un aggiornamento sul tema degli investimenti militari.
“Non possono essere messi in discussione gli impegni assunti, in un momento così delicato alle porte dell’Europa”, filtra da Palazzo Chigi. “Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza”. I piani concordati nel 2014, e seguiti dai vari governi che si sono succeduti (compresi i due guidati dallo stesso Conte, con due maggioranze diversa, gialloverde prima e giallorossa poi), prevedono entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti.
Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, nel 2021, invece, 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento): questi sono i dati del ministero della difesa nei governi Conte.
Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa sale invece a 26 miliardi: un aumento del 5,6 per cento.
Poche ore prima dell’incontro a Palazzo Chigi, durante la seduta congiunta delle commissioni Esteri e Difesa del Senato, il governo ha deciso di accogliere l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia sull’aumento al 2% delle spese militari ma senza passare dal voto. Il provvedimento sarà in Aula giovedì prossimo e molto probabilmente sarà chiesta la fiducia.