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Italia hub della transizione. Terna guarda al 2025

Italia hub della transizione. Terna guarda al 2025

L’azienda leader della rete elettrica aggiorna la strategia da 10 miliardi per traghettare l’Italia verso il futuro sostenibile. Più investimenti per infrastrutture verdi, integrazione delle fonti rinnovabili, sistemi di accumulo e interconnessione con l’estero

Il futuro è elettrico, l’elettrico passa dalle infrastrutture. Con l’aggiornamento del proprio piano industriale 2021-2025, Terna ha impresso un’accelerazione al proprio sforzo per espandere e preparare la rete elettrica italiana alla monumentale sfida della transizione energetica. Nel solco del percorso tracciato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e con coscienza degli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo, che prevede meno 55% di gas serra entro il 2030.

L’azienda ha annunciato che il proprio investimento complessivo è salito a quota 10 miliardi di euro. I fondi andranno a potenziarne gli interventi – che sono considerati sostenibili per il 99% nel quadro della nuova tassonomia europea – e la loro messa a terra si concretizzerà nello sviluppo di fonti rinnovabili, con dorsali di trasporto dell’energia dai punti di produzione (localizzati sempre più nelle regioni del Sud), verso i centri di maggior consumo del nord.

Si passa dalla risoluzione delle attuali congestioni di rete all’ulteriore sviluppo delle 26 interconnessioni con l’estero, che Terna pensa di complementare con altri canali di trasmissione dell’elettricità con Francia, Austria, Tunisia e Grecia. Secondo l’azienda, sfruttando la posizione geografica strategica del Paese, la rete potenziata rafforzerà il ruolo italiano di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea, cosa che di conseguenza ne aumenta il protagonismo a livello internazionale.

“Un significativo aumento degli investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica, un ulteriore rafforzamento di Terna quale regista della transizione energetica, un futuro ancor più sostenibile e privo di emissioni inquinanti, un’azione tesa a favorire una maggiore autonomia energetica del Paese grazie a un più incisivo sviluppo delle energie rinnovabili: sono questi gli obiettivi che ci siamo dati e che sono alla base dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025. Obiettivi che rappresentano il nostro concreto impegno sia dal punto di vista industriale sia istituzionale”, ha detto Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna, in un comunicato.

“Terna è infatti un’azienda che svolge un servizio pubblico per il Paese e per la collettività, a beneficio di tutti i territori in cui opera e dell’ambiente. I nostri investimenti, fondamentali per raggiungere i traguardi che l’Italia e l’Europa si sono prefissati, consentiranno di abilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi, nonché di garantire una sempre maggiore sicurezza ed efficienza dell’approvvigionamento, l’adeguatezza del sistema e i più elevati livelli di qualità del servizio, al minor costo per cittadini e imprese”.

All’atto pratico, si parla di sviluppo, messa in sicurezza ed efficientamento della rete (che ad oggi si estende per quasi 75.000 chilometri): 9,5 miliardi di investimenti per incrementare il valore dell’infrastruttura regolata a 22,7 miliardi nel 2025. Tra questi svetta Thyrrenhian Link, l’elettrodotto che unirà Sardegna, Sicilia e Campania, contribuendo allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al graduale abbandono delle centrali a carbone e petrolio. Avranno un ruolo anche la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale (1,2 miliardi di investimenti) nell’ammodernare la rete, per gestire in maniera più automatizzata ed efficiente i flussi di corrente.

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