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Business integrato e proiezione estera. Il bilancio 2021 di Ala

Integrazione e visione internazionale caratterizzano il bilancio 2021 di Ala, l’ultimo dopo che la società si è quotata sulla Borsa italiana. Per l’azienda campana, specializzata in servizi e prodotti di logistica nei settori della Difesa e dell’aerospazio, aumentano gli indici di redditività e i ricavi netti. Tutti i dettagli…

È stato reso noto l’ultimo bilancio di Ala dopo che la società italiana si è quotata in Borsa lo scorso luglio. L’azienda, leader nella fornitura di servizi di logistica avanzata e nella distribuzione di prodotti e componentistica per l’industria nei settori della Difesa e dell’aerospazio, ha approvato i conti. “L’esercizio 2021 è per noi certamente un anno da ricordare. Dallo scorso luglio Ala è quotata sul segmento Egm di Borsa italiana, un traguardo importante che ci ha spinto ad accelerare ulteriormente il nostro percorso di crescita”. Così ha commentato i risultati ottenuti l’amministratore delegato della società, Gennaro di Capua. L’azienda produce il 75% del proprio fatturato in Italia, primo mercato della società, che nel medio periodo prevede anche un’espansione all’estero, come dimostra anche l’accordo stretto a gennaio con Dassault Aviation per una nuova piattaforma logistica.

Risultati del 2021

Migliora la redditività, a fronte di ricavi stabili che si attestano sui 130,7 milioni di euro circa. L’Ebitda è cresciuto di più di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, e designa il rapporto tra l’indicatore economico Ebitda, quindi il margine operativo lordo (indicatore di redditività aziendale che non considera interessi, imposte e ammortamenti, ma soltanto la gestione operativa), che si attesta intorno ai 13,8 milioni di euro, e il fatturato totale. Risultato frutto non solo di un incremento della marginalità lorda, ma anche della politica di efficientamento dei costi. Mentre il reddito operativo aziendale, l’Ebit, ha registrato un aumento percentuale del 7,6% insieme a una crescita del 4,5% dell’utile ante imposte. Per quanto riguarda, invece, l’utile netto consolidato dello scorso anno, esso ammonta a 6,1 milioni di euro, in crescita dell’1,3%. I ricavi netti sono passati da 136,8 milioni a 130,7 milioni di euro. La flessione rispetto al 2020 si spiega con l’estinguersi della commessa straordinaria di Ala Uk di fine 2019, i cui ricavi sono andati a ricadere nel 2020.

Modello di business

“I risultati del 2021 ci confermano che il nostro modello di business, basato su un’offerta integrata, sulla presenza internazionale e sulla diversificazione settoriale, è vincente”, osserva l’ad di Ala. La redditività positiva registrata dal gruppo è legata infatti per lo più all’implementazione di un modello di business integrato. Tale modello combina diverse attività, dalla gestione acquisti ai controlli qualità, fino alla distribuzione dei materiali meccanici destinati alla produzione e manutenzione di satelliti e aerei.

I mercati di Ala

Il primo mercato del gruppo si conferma quello italiano anche per il 2021. Qui la società realizza infatti più del 75% del proprio fatturato. Ma nel medio periodo è prevista un’espansione pure all’estero con l’ambizione di portare il fatturato a valori equivalenti rispetto a quelli generati a livello nazionale. Inoltre, la scalabilità del business consente alla società di replicarlo, diversificando così la propria offerta. Altri dati diffusi dal gruppo riguardano, tra gli altri, il decremento registrato nel debito netto, pari a circa 22,3 milioni di euro, riconducibile al rimborso dei mutui e finanziamenti e all’incremento delle disponibilità liquide. Risultato rilevante riguarda anche il miglioramento nel patrimonio netto consolidato: passato da 33,2 milioni di euro del 2020 a 56,8 milioni di euro nel 2021.

Proiezione estera

Risale già al 2010 in realtà la strategia di internazionalizzazione di Ala, permettendole di operare anche nei mercati strategici di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Israele e, dal 2020, anche in Germania. L’espansione all’estero è dunque nei piani del gruppo, e mira sia ai mercati citati in cui il gruppo è già presente, sia ai mercati europei (e non) in cui ancora non opera. Così prosegue la volontà è di perseguire nuove acquisizioni, in linea con la strategia avviata più di dieci anni fa. “Nel 2021 siamo riusciti a migliorare ulteriormente la nostra redditività rispetto al già molto significativo incremento registrato nel 2020. Siamo pronti per nuove acquisizioni, in Italia e all’estero, per continuare a consolidare la nostra leadership nell’aerospazio e per crescere in nuovi mercati”, ha concluso di Capua.

La piattaforma francese

Soprattutto in Francia, la società ha visto crescere la propria presenza con l’accordo stretto a gennaio (attraverso la propria controllata transalpina) con Dassault Aviation per la progettazione e lo sviluppo di una nuova piattaforma logistica dedicata alla gestione totale e alla distribuzione dei componenti cosiddetti di Classe C, elementi di fissaggio essenziali per la produzione e l’assemblaggio dei velivoli del colosso transalpino. “Il settore industriale dell’aerospazio è strategico per entrambi i Paesi – aveva spiegato ad Airpress il co-fondatore e presidente di Ala, Fulvio Scannapieco – in cui la condivisione delle tecnologie è un valore essenziale per la crescita di tutto il settore”. Quella con Dassault non è la prima collaborazione della società campana con la Francia, visto che è già presente a Tolosa il quartier generale di Ala France. La nuova piattaforma, che avrà sede a Pessac, a stretto contatto con lo stabilimento dell’azienda francese di Merignac, dovrà dunque gestire l’intera catena logistica integrata e la distribuzione dei prodotti e della componentistica per Dassault. E garantirà una stretta collaborazione tra il ramo napoletano e quello francese.

Tra utili e dividendo

Il consiglio d’amministrazione della società ha proposto di destinare gli utili ottenuti come segue: più di 300mila euro da destinare alla riserva legale, circa 4,2 milioni di euro da distribuire con un dividendo pari a 0,47% per ogni azione e i restanti quasi 1,5 milioni a riserva di utili portati a nuovo.



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