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A Shanghai scattano rivolte per il cibo. E le autorità cedono

Dopo giorni di chiusure per lo zero Covid, che hanno causato decine di proteste anche violente, nella capitale economica cinese si allentano le misure di contenimento e si divide la popolazione in tre categorie, per permettere ad alcuni di tornare a lavorare e non paralizzare la vita sociale. Qui i video delle rivolte

I contagi continuano ad aumentare a Shanghai. Domenica, la capitale finanziaria della Cina ha registrato 25.173 nuove infezioni, in crescita rispetto al giorno precedente (23.937), in quella che è stata definita la più grave ondata di Covid-19 in Cina dall’inizio della pandemia nel 2020.

Tuttavia, le autorità locali hanno deciso di allentare le limitazioni da oggi. Secondo l’agenzia Reuters, la pressione è aumentata perché i residenti sono sempre più frustrati, tra mancanza di cibo e medicine.

Shanghai, uno dei centri più ricchi del Paese, sta dividendo le unità residenziali in tre categorie di rischio per consentire alcune attività. Non è ancora chiaro quanti dei 25 milioni di abitanti in lockdown potranno circolare con più libertà, ma la misura rappresenta comunque un allentamento della politica zero Covid seguita dalla Cina.

“Nel momento in cui abbiamo appreso la notizia, il nostro umore è migliorato – ha raccontato un residente di Shanghai ad una trasmissione live della pubblicazione The Paper -. Sono passati così tanti giorni”. I video pubblicati sui social e trapelati sui media occidentali mostrano file di persone che urlano e colpiscono finestre, in protesta per la mancanza di cibo e l’impossibilità di uscire per acquistarlo.

Un utente di Weibo, chiamato Ruan Yi, ha scritto: “Penso che questo sia il governo di Shanghai che ammette di non poter continuare a bloccare persone, mentre si assicura che i suoi cittadini non muoiano di fame”.

Il governo degli Stati Uniti ha criticato le “arbitrarie” misure anti-Covid in Cina, facendo sapere che lascerà che il suo personale esca dal consolato a Shanghai.

Intanto, la Camera di commercio europea in Cina ha dichiarato di aver inviato una lettera al Consiglio di Stato cinese nella quale chiede di rivedere la politica zero Covid e le sfide per le aziende in questo momento di emergenza sanitaria e limitazioni estreme.

Ecco alcuni video dei disordini a Shanghai:



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