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Gli effetti della guerra di Putin sull’area Mena. Scrive Vicenzino

Di Marco Vicenzino

Molte parti della regione sono dipendenti dal grano e dai fertilizzanti russi e ucraini. Così, il rischio di una crisi alimentare e i legami con Mosca rappresentano una sfida per gli Stati. L’analisi di Marco Vicenzino

Il totale di rifugiati ucraini nell’Unione europea supera già i 5 milioni ma la nuova offensiva di Vladimir Putin nel Donbas aumenterà inevitabilmente le cifre. Tuttavia, l’impatto economico della guerra continuerà ad avere conseguenze di vasta portata.

L’aumento esponenziale dei prezzi dell’oro nero ha dato impulso alle economie degli Stati produttori nel Golfo, almeno per ora. Anche se gran parte del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) sta affrontando l’aumento dell’inflazione che minaccia una maggiore instabilità, il pieno impatto della guerra di Putin in Ucraina deve ancora essere sentito in tutta la regione. Il punto è che il peggio si manifesterà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quando la violenza, le ricadute umanitarie e le conseguenze economiche globali raggiungeranno livelli esponenzialmente maggiori.

Molti Stati della regione Mena hanno fatica a prendere una chiara posizione diplomatica sull’invasione dell’Ucraina da parte di Putin – in particolare a causa dell’intensificazione della relazioni con la Russia negli ultimi anni. Tuttavia, una delle ragioni principali è l’insicurezza alimentare, poiché molte parti della regione rimangono dipendenti dal grano e dai fertilizzanti russi, e anche ucraini.

La situazione è ulteriormente aggravata dalle restrizioni della Russia sulle proprie esportazioni di grano e dagli attacchi ai porti ucraini e agli impianti di stoccaggio di carburante e grano. Molti Stati dell’area Mena, inoltre, non vogliono incorrere nell’ira delle nazioni occidentali, soprattutto degli Stati Uniti, per essere visti come troppo vicini alla Russia.

La nuova offensiva della “diplomazia alimentare” dell’Unione europea mira a dare l’urgente sollievo agli Stati a rischio di turbolenze socioeconomiche e a sfidare la narrativa della Russia secondo cui le sanzioni occidentali sono responsabili dell’attuale crisi alimentare.

Mentre la guerra di Putin in Ucraina corre sempre più verso il baratro e la situazione socioeconomica si deteriora ulteriormente in gran parte del Medio Oriente, molti Stati della regione continueranno probabilmente a perseguire un delicato esercizio di bilanciamento diplomatico nel prossimo futuro.



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