Le conseguenze nella battaglia delle informazioni nella guerra ucraina. Il caso clamoroso della disinformazione di Mosca sul viaggio del pontefice
Se la guerra da fredda è diventa calda, le spie sono uscite dal freddo e diventano “pubbliche”.
La più importante novità che sta riguardando l’intelligence occidentale nella guerra ucraina è che essa ha usato in modo eccezionale e mai prima visto nella storia le informazioni raccolte, rendendole pubbliche.
Il Wall Street Journal ha scritto di due viaggi, uno a Kiev e l’altro a Mosca del capo della Cia William Burns, prima dell’inizio della guerra. Nella capitale ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky e svelargli in anticipo i piani d’attacco di Mosca. In quella russa per metterla in guardia, già all’inizio del novembre 2021 che gli Stati Uniti erano ben consapevoli che sarebbe iniziata la guerra.
Inoltre, dopo pochi giorni queste informazioni sono diventate pubbliche.
Con un articolo domenica 3 aprile da Londra, l’Associated Press ha documentato questo cambio di strategia dell’intelligence americana che si deve a Avril Haines, prima donna direttrice dell’Intelligence Community, e di quella britannica. Sintetizzabile in due parole: “go public”. Naturalmente questa strategia richiede una grande capacità di valutare quando farlo esattamente. Cioè quando informazioni segrete possano anzi debbano cambiare polarità.
La Francia da parte sua ha silurato pochi giorni fa il capo dell’intelligence militare, generale Eric Vidaud, per non aver saputo prevedere la guerra e l’ha subito fatto sapere con tanto di motivazione. In questi tre mesi, per Mosca le “misure attive” si sono dimostrate essere fatte della solita minestra di propaganda e campagne disinformative.
Clamoroso il caso che ha coinvolto negli ultimi dieci giorni papa Francesco, per fuorviare l’opinione pubblica sulla (reale) volontà del Papa. Con la riattivazione di ben collaudati canali di influenza sui mass media, Mosca ha spostato l’attenzione da Kiev, direzionandola verso futuri incontri con il patriarca Kirill.
Ma papa Francesco si è rivelato veramente smart con una mossa a sorpresa. E sulla visita a Kiev è uscito personalmente allo scoperto. “È sul tavolo”, ha detto pubblicamente. Fine dei giochi.